La lezione di Martina Caironi: “Alle donne dico di reagire. Guardatemi, vi sembro debole?”
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Mola mia, Martina. Bergamasca, 32 anni, Caironi ha conquistato la medaglia d'argento alle Paralimpiadi. Voleva l'oro e l'ha cercato fino all'ultimo salto quando s'è dovuta arrendere all'australiana Vanessa Low che per vincere e battere l'azzurra ha ‘dovuto' fare il record del mondo. Mola mia, Martina, e tiene a bada i cattivi pensieri. Uno in particolare le ronza in testa: smettere con le gare, chiudere con l'atletica, abbandonare la pedana. Ci pensa un attimo, scuote il capo e ripete a se stessa: non adesso, non ancora. "Ho pensato di terminare la carriera, ma non sono pronta per una decisione del genere – spiega ai microfoni di Rai Sport -. Il mio pensiero, anche se non ufficiale, è quello di presentarmi a Parigi".
I Giochi del 2024 sono uno stato dell'anima più che un obiettivo sportivo. E Martina, mola mia. Rilancia la sfida con la determinazione di sempre. "Non riuscire a centrare il salto giusto mi ha fatto davvero incazzare" e prende appuntamento con la storia per l'edizione francese per eguagliare "il 5.28 della Low, arrivando magari anche a 5.30". Prende fiato, si gode il momento. Posa con fierezza sulla pista del Sol Levante, avvolta nella bandiera tricolore. È un'icona e un esempio. Mola mia non è solo un adagio da ripetere in dialetto. "Non potete rendervi conto di quanto sia tosta, a livello mentale e fisico, aspettare cinque anni".
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Mola mia è l'essenza della sua vita e della sua carriera. Qualcosa che non si può spiegare però la percepisci quando guardi Caironi in volto e negli occhi sornioni. Non ha bisogno di molte parole per raccontare e raccontarsi. Ne usa poche e molto efficaci, come al momento della battuta prima del balzo. Un tocco e via, più alto, prima di tornare sulla terra. "Sono anche portavoce dei diritti femminili – ha aggiunto Caironi -. Alle donne voglio mandare un messaggio. A loro voglio dire di non chiudersi e di uscire, perché fuori ci possono essere tanti aiuti. Io sono una donna con disabilità e guardatemi bene, vi sembro debole? No, non lo sono. Io sono il segno che bisogna sempre reagire". Mola mia, Martina.
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