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La leggenda del rugby Garry Schofield dice addio a tutti: “Non mi sentirete né vedrete più”

L’ex campione di rugby Garry Schofield ha annunciato di avere una patologia degenerativa che lo porterà alla demenza, nonché di essere stato costretto a farsi asportare un occhio. Schofield ha salutato tutti, sparirà dalla circolazione: “Non mi sentirete né vedrete più”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La leggenda del rugby Garry Schofield ha rivelato di essere affetto da una grave patologia cerebrale che lo porterà alla demenza e di essere stato costretto a farsi asportare un occhio. Schofield è stato un nome importante del rugby a 13, inserito nella Rugby League Hall of Fame: il 59enne ha legato il suo nome soprattutto alla militanza nell'Hull FC e nei Leeds Rhinos negli anni '80 e '90. Di rilievo anche la sua carriera internazionale, con 46 presenze con la Gran Bretagna e 3 con l'Inghilterra. Una volta smesso di giocare, Schofield ha iniziato ad allenare, poi è stato un apprezzato opinionista e columnist, attività quest'ultima bruscamente interrotta col suo ultimo articolo su Total Rugby League.

Garry Schofield dice addio a tutti: "Non mi sentirete né vedrete più"

In un pezzo che è stato come un pugno nello stomaco, l'ex rugbista non solo ha annunciato che lascerà i riflettori, sparendo completamente dalla circolazione dopo aver ricevuto la terribile diagnosi circa 20 mesi fa, ma ha anche raccontato nei dettagli l'intera vicenda dei suoi danni cerebrali e dell'asportazione dell'occhio: "Questa non è solo la mia ultima rubrica su questo giornale, non mi sentirete né vedrete più intervistato. Niente più podcast, niente più apparizioni sui media. Questa pagina è l'atto finale di una relazione con il meraviglioso sport del rugby a 13 che ha dominato la mia vita".

Garry Schofield con la maglia dell'Inghilterra nel 1995
Garry Schofield con la maglia dell'Inghilterra nel 1995

"Mi è stato diagnosticato un danno cerebrale a marzo 2023 e l'ho tenuto segreto fino ad ora – ha spiegato Schofield – I sintomi, che condividerò con voi, sono orrendi. Mi è stato detto che finirò con la demenza, quindi è giunto il momento per me di abbandonare il gioco e concentrarmi sulla mia salute. Posso far risalire i miei problemi a dicembre 2019, quando ho subìto un'operazione per sistemare una retina staccata nell'occhio sinistro. Ma non ha funzionato. Cinque o sei giorni dopo, sentivo che la mia testa stava per esplodere. Ho dovuto fare altre sette operazioni e tre procedure laser. La pressione oculare dovrebbe essere compresa tra 5 e 23 mmHg (millimetri di mercurio), eppure le mie registrazioni erano tra 40 e 82, letteralmente fuori scala. L'ospedale mi ha detto che avrei dovuto essere a terra, a piangere dal dolore con quelle misurazioni".

La rimozione dell'occhio: "Non potevo continuare a vivere in quel modo"

Così per l'ex campione della palla ovale è arrivato il momento in cui è stato costretto a rimuovere l'occhio: "A volte mi sembrava che la testa stesse per esplodere e che l'occhio mi stesse per saltare fuori, così a settembre del 2022 ho chiesto di rimuovere l'occhio perché non potevo continuare a vivere in quel modo. Avevo già avuto 56 visite in ospedale. Il chirurgo plastico ha convenuto che l'occhio era distrutto, parole sue! L'unica risposta per fermare il continuo distacco della retina e risolvere la pressione era rimuoverlo. La vita con un solo occhio è difficile, ma credo di essermi adattato abbastanza bene".

Schofield nel 2020, prima della rimozione dell'occhio
Schofield nel 2020, prima della rimozione dell'occhio

La diagnosi di incipiente demenza per l'ex campione di rugby

La mazzata tuttavia è stata un'altra per Schofield, la diagnosi di problemi neurologici: "I successivi problemi di salute hanno incluso mal di testa, emicranie, smemoratezza, ansia e mancanza di concentrazione, tutti fattori che hanno portato alla mia diagnosi di danno cerebrale nel marzo del 2023. Quei sintomi fanno ora parte della mia vita quotidiana. La mia compagna, Alison, è ora la mia badante. Pensavo che l'emicrania fosse solo un forte mal di testa. Ora so come sono veramente, e sono orribili. Quando ne arriva una, per me è la fine della giornata. Devo andare a letto e stare completamente al buio. Sono insopportabili. Non ti rendi conto di quanto siano gravi finché non ti vengono. Di recente mi è stato chiesto se avessi seriamente pensato al suicidio. La risposta è no, ma ho momenti molto tristi in cui mi chiedo se sono un peso e se la mia famiglia starebbe meglio senza di me. E poi mi riprendo, ma quei momenti mi preoccupano. Prendo farmaci ogni giorno, ma la vita deve andare avanti".

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