La foto pazzesca con tutti gli schemi dell’Italia di pallavolo “rubati” al Giappone alle Olimpiadi
Philippe Blain aveva studiato l'Italia del volley nei minimi particolari. Il coach della Nazionale del Giappone, sconfitto ai quarti alle Olimpiadi di Parigi dagli azzurri, si era presentato a questa sfida scrivendo su un'agenda ogni singola caratteristica dei giocatori azzurri. Uno scatto rubato dai fotografi durante la concitata partita di ieri, mostra il prezioso oggetto tenuto tra le mani dallo stesso coach giapponese. Blain lo mostra ai propri giocatori durante il timeout. Gli italiani sembravano fossero stati schedati con tanto di fotografia per ognuno di loro in modo da poterli riconoscere al meglio.
Nulla di così anormale, infatti questa pratica accade spesso, quasi in tutti gli sport di squadra. Ma a sorprendere è la cura per questo tipo di studio dell'avversario. Yuri Romanò è sembrato essere l'atleta azzurro più attenzionato dal Giappone e dal suo staff tecnico. Sull'azzurro ci sono diverse indicazioni, frecce e colori, che ne mettono in evidenza punti deboli, punti forti e caratteristiche da tenere sott'occhio per non farsi sorprendere. Mancino, con battuta forte e capace di schiacciare in diversi punti del campo avversario. Come lui anche Michieletto e via via tutti gli altri.
Lo studio metodico degli avversari usato dal Giappone con con il coach precedente
Di fatto il Giappone ha giocato una delle partite più incredibili della sua storia nel volley maschile. I nipponici se vogliamo sono andati anche oltre le proprie possibilità giocandosi fino all'ultimo punto il passaggio del turno. Gli asiatici sono stati però fermati dalla ferocia dell'Italia che con uno scatto d'orgoglio ha rimontato due set per poi vincere quello decisivo chiudendo sul 3-2 finale. Coach Blain aveva cercato di calcolare tutto analizzando di fatto i giocatori italiani. Nello schema mostrato in foto è segnata qualsiasi tipo di casistica.
Addirittura anche i movimenti in campo dei vari Russo, Galassi, Giannelli e Lavia, sono stati evidenziati mediante l'utilizzo di frecce. Ai giocatori del Giappone viene anche dato modo di capire l'approccio alla ricezione che ha ogni singolo atleta azzurro. Si tratta dunque di uno studio metodico e preciso degli avversari che anche a livello grafico desta grande interesse.
Un approccio che però è tipico, evidentemente, della cultura sportiva giapponese in determinante discipline. Già prima dell'avvento di coach Blain infatti, l'ex allenatore del Giappone, Yuichi Nakagaichi, usava lo stesso tipo di grafico per mostrare alla nazionale di volley maschile le caratteristiche degli avversari. Contro l'Italia ha funzionato, ma in parte, ovvero prima che gli azzurri iniziassero la propria impresa in rimonta.