La famiglia di Zanardi: “Il camion invase l’altra corsia, ci opponiamo all’archiviazione”
No all'archiviazione. Sì a una perizia ulteriore sull'incidente come integrazione sull'istruttoria prima che venga pronuncinata la decisione del gip. La famiglia di Alex Zanardi si oppone alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura sull'incidente avvenuto il 19 giugno scorso. Un impatto violento, nel quale rischiò di morire e restò gravemente ferito. Alla vigilia dell'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siena (Ilaria Cornetti), è il legale, Carlo Covi, a sintetizzare l'obiezione che verrà sollevata nel corso dell'udienza e vedrà in aula Daniela Manni, moglie dell'ex pilota di Formula 1 e campione paralimpico.
Se il camion fosse stato all'interno della corsia di marcia, l'incidente non sarebbe avvenuto – la tesi annunciata dall'avvocato, come riporta l'edizione di Firenze di Repubblica -. Quell'invasione di corsia s'è rivelata decisiva per la reazione e la manovra di Zanardi, una sterzata a destra che ha portato alla perdita del controllo del mezzo.
Marco Ciacci, 45 anni, indagato per il reato di lesioni colpose gravissime e per il quale la Procura ha chiesto l'archiviazione, è l'autista al volante dell'autocarro contro cui è andato a sbattere Zanardi mentre, a bordo di una handbike, percorreva il tratto di Strada Pronvinciale 146 del Comune di Pienza. L'ex pilota partecipava alla staffetta di ‘Obiettivo Tricolore', un evento di solidarietà a tappe di cui era testimonial e concorrente assieme ad altri atleti paralimpici. Secondo le conclusioni tratte in base alle consulenze tecniche e all'esame del materiale probatorio raccolto non viene ravvisato "alcun nesso causale tra la condotta tenuta da Ciacci alla guida dell'autoarticolato e la determinazione del sinistro stradale in seguito al quale Zanardi riportava gravi lesioni". La stessa velocità dell'autocarro era "moderata e comunque ampiamente al di sotto del limite di velocità previsto su quel tratto di strada".
Quali sono le eccezioni rispetto alla tesi degli inquirenti? A indicarle è il risultato di un'altra perizia redatta dal consulente di parte secondo invece cui esiste "una efficacia causale alla condotta del conducente dell'automezzo, sostenendo che il parziale superamento della linea di mezzeria, abbia determinato la manovra di sterzo a destra dello Zanardi, da cui conseguiva la perdita di controllo del mezzo". Toccherà adesso al gip accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, rinviare a giudizio l'autista indagato oppure prendersi un altro po' di tempo per riflettere chiedendo un supplemento d'indagine e una nuova perizia tecnica.