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La drammatica perdita della capacità di linguaggio di un lottatore MMA in 15 anni: è impastato

Un video ritrae il lottatore di MMA Nam Phan com’è oggi e com’era ad inizio carriera: il deterioramento della sua capacità di linguaggio è impressionante e drammatico, conseguenza dei colpi alla testa ricevuti.
A cura di Paolo Fiorenza
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Immagini scioccanti quelle che sono diventate virali dopo la diffusione di un video che ritrae il lottatore di MMA statunitense di origini vietnamite Nam Phan com'è oggi e com'era ad inizio carriera. Il filmato parte dal 2007 e arriva al 2022, mostrando come nel corso di questi 15 anni la capacità di linguaggio del combattente si sia deteriorata in maniera drammatica, chiara conseguenza dei colpi ricevuti alla testa.

Nam Phan in azione in UFC nel 2014
Nam Phan in azione in UFC nel 2014

È il conto pesantissimo presentato a chi sceglie di dedicarsi agli sport di combattimento, dal pugilato alle varie arti marziali: i ripetuti traumi alla testa hanno ripercussioni sul cervello proporzionali alla quantità e gravità dei colpi incassati. Diversi studi hanno evidenziato riduzione del volume cerebrale e diminuzione della velocità di elaborazione delle informazioni.

Il drammatico deterioramento delle capacità di linguaggio di Nam Phan

Nam Phan – che oggi ha 41 anni – ha iniziato a gareggiare nel 2001, quando di anni ne aveva 18. Si è ritirato dalle MMA nel 2017, dopo un periodo nell'UFC, ma ha continuato a combattere nel pugilato e nella Muay Thai. Insomma di colpi ne ha presi davvero tanti l'atleta nato in California e se qualcuno voleva avere l'ennesima testimonianza dei danni a lungo termine indotti dagli sport che hanno come scopo l'annientamento fisico dell'avversario, il video di Nam Phan vale più di ogni studio.

Nelle immagini che scorrono lungo l'arco temporale della lunga carriera del lottatore, il suo discorso passa dall'essere chiaro e facile da capire al diventare confuso e lento. Impossibile non restare molto toccati dal filmato, pensando a come Nam Phan abbia sacrificato in maniera irreversibile una parte di sé che non tornerà più.

Cos'è la encefalopatia traumatica cronica

È possibile che il 41enne soffra degli effetti della malattia cerebrale degenerativa chiamata encefalopatia traumatica cronica. La CTE consiste nella diminuzione delle cellule cerebrali nel tempo ed è appunto causata da ripetuti traumi cranici o anche da scoppi di esplosioni. I sintomi della CTE possono includere depressione, aggressività, stato confusionale, alterazioni della personalità e problemi a muoversi rapidamente o parlare chiaramente: non ci sono cure per questa tipologia di demenza.

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