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Guerra in Ucraina

Parole come pugni del fighter MMA: “Putin leader mondiale, potresti odiarlo ma è la verità”

La condanna del mondo dello sport nei confronti della Russia e di Putin è unanime ma c’è chi, invece, fa da voce fuori dal coro. Tra questi c’è il fighter Paulo Costa che parla del leader russo come “un ex militare che una volta è stato pugnalato alla pancia ed è sopravvissuto” e non è “un debole”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il combattente Ufc, Paulo Costa, è una voce fuori dal coro: ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Vladimir Putin.
Il combattente Ufc, Paulo Costa, è una voce fuori dal coro: ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Vladimir Putin.
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Controcorrente. Senza alcun timore di essere attaccato, tanto sa come difendersi e parare le staffilate. Paulo Costa, fighter dei pesi medi UFC, le prende e le dà. Fa parte del gioco e sa quanto possa far male. È il suo mestiere: sopraffare l'avversario e imporsi con calci e pugni, colpi ben assestati fino a quando in piedi ne resterà uno solo. Il resto è folklore che nemmeno lo sfiora, comprese le critiche che gli fanno un baffo e dinanzi alle quali sfodera un sorriso da monello impenitente, da faccia da schiaffi. Gliene hanno dette di tutti i colori, usando parole come pietre, insulti e offese perché sui social network s'è lanciato nell'elogio del leader russo, Vladimir Putin.

La guerra d'invasione scatenata dalla Russia contro l'Ucraina ha tirato dal baule dei ricordi linguaggio, immagini, storie, angoscia, drammi e tragedia umanitaria che l'Europa mai avrebbe pensato di rivivere. Il mondo dello sport ha reagito associandosi alla condanna unanime scagliata come un anatema nei confronti del leader del Cremlino: tranne poche eccezioni (è il caso del tennis dove i giocatori vanno in campo senza bandiera), la maggioranza degli atleti d'Oltrecortina è stata bandita dalle competizioni internazionali di tutte le discipline. In Inghilterra e nel ‘vecchio continente' i Paesi hanno disposto sanzioni durissime e congelato i beni di molti oligarchi (tra cui Roman Abramovich del Chelsea) ma non mancano le voci fuori dal coro.

Il messaggio condiviso sui social da Paulo Costa ha scatenato una ridda di commenti e insulti.
Il messaggio condiviso sui social da Paulo Costa ha scatenato una ridda di commenti e insulti.

Un calciatore turco si rifiutò di indossare la maglietta "no alla guerra" perché riteneva ipocrita un'iniziativa del genere solo perché l'escalation del conflitto tocca direttamente gli Stati europei mentre è spesso scivolato in secondo piano ciò che è accaduto (e accade) in altre parti del mondo. Costa si spinge oltre e si lascia andare senza remore: "Vladimir Putin non è un leader debole come Biden o Macron – ha scritto su Twitter -. È un ex militare che una volta è stato pugnalato alla pancia ed è sopravvissuto. È un altro livello di leader mondiale. Potresti odiarlo, ma è la verità".

Non è difficile immagine quale sia stato il tenore dei commenti al suo post, accenti e sfumature sono stati i più variegati a cominciare da chi gli ha suggerito di "guardare un Tg per farsi un'idea chiara" e chi, invece, ha usato toni più marcati ("stanno uccidendo donne incinte, bambini innocenti bombardando asili nido e ospedali … Non sai di che cazzo stai parlando") o non ha fatto troppi complimenti nel definire il fighter un "fottuto idiota".

Le parole di Costa fanno il controcanto a quelle che Pochi giorni fa, Maryna Moroz (pesi mosca dell'Ufc) ha urlato nel microfono, esplodendo per la rabbia e la sofferenza, scoppiando in lacrime per il suo Paese – l'Ucraina – e per gli affetti più cari che sono rimasti in patria, impossibilitati a fuggire, e rischiano la vita o per la disperazione dei profughi che scappano dal conflitto lasciando alle spalle ogni cosa, la loro vita.

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