La delusione di Tamberi e Jacos dopo il Golden Gala di Roma: la serata no dei ‘gemelli d’oro’ di Tokyo
Brutta serata per Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs al il Golden Gala di Roma. I due azzurri più attesi allo stadio Olimpico non sono riusciti ad esprimersi al loro meglio e hanno espresso tutta la loro delusione dopo le rispettive gare. C'era grande attenzione su Gimbo e Marcell dopo le prestazione dei ‘gemelli d'oro' di Tokyo 2020 alle Olimpiadi di Parigi, ma il Golden Gala non è stato la festa che ci si aspettava per i due gioielli dell’atletica italiana.
Gianmarco Tamberi ha chiuso al terzo nel salto in alto con 2,27 e dopo aver girato da solo sulla pista dello stadio Olimpico è andato a scusarsi di fronte alla Curva Sud piena per lui come agli Europei di giugno. Marcell Jacobs sperava di fare sicuramente nei 100 metri del Golden Gala, visto che ha chiuso al decimo posto dopo una brutta partenza e una progressione non esaltante: l'azzurro ha chiuso con un modesto 10.20 ed è parso parecchio in difficoltà.
A brillare tra gli atleti azzurri ci ha pensato Andy Diaz Hernandez, che ha infiammare l’Olimpico e ha bissato il successo dell’anno scorso a Firenze chiudendo con un 17,32 davanti al tedesco Max Hess (17,01) e al brasiliano Almir Dos Santos (16,89), ottavo l’altro azzurro Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle) con 16,18.
La delusione di Tamberi e Jacobs dopo il Golden Gala di Roma
Tamberi ai microfoni di RaiSport HD ha dichiarato: "Mi dispiace tanto, questa sera la curva era tale e quale a quella degli Europei, sentire entusiasmo e carica mi ha fatto immenso piacere. Non sono stato all’altezza di questo tifo. Responsabilità mia. Non riuscivo a saltare, forse reduce dalla stanchezza della Slesia. L’ho sentito da subito. Avrei dovuto saltare almeno 2,30. Colpa mia, chiedo scusa a tutti, a chi è venuto e chi ha tifato. È un momento così, a mia moglie dopo la gara ho detto: ‘smetto’. Deve passare".
Parole di delusione anche per Jacobs ai microfoni di RaiSport HD: "Olimpico sempre magnifico, il tifo incredibile. Una giornata del ‘cavolo’: quando mi sono svegliato ho subito sentito la giornata no. Bicipiti duri, non ho gestito il riscaldamento come volevo. Mi sono alzato un po’ alla fine, inutile farsi male, la gara era andata come è andata".