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La corsa è tiratissima, allora decide di usare i ‘superpoteri’: spicca il volo e vince il titolo

Joao Vitor de Oliveira è il campione portoghese dei 110 ostacoli, dopo aver vinto la finale grazie alla ‘mossa dell’uomo razzo’: una prodezza quasi incredibile.
A cura di Paolo Fiorenza
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I 110 metri a ostacoli di atletica leggera sono una gara davvero complessa, in cui la parte velocistica è importante quanto la componente tecnica del salto degli ostacoli. Corsa e balzi disegnano un ritmo musicale che solo il rush finale interrompe: superata l'ultima barriera, bisogna dare tutto nell'ultimo sprint prima della linea d'arrivo. E spesso anche qualcosa di più: c'e chi utilizza i ‘superpoteri'.

Joao Vitor de Oliveira nel 2015 ai Mondiali di Pechino: già era in grado di fare gesti così
Joao Vitor de Oliveira nel 2015 ai Mondiali di Pechino: già era in grado di fare gesti così

Quanto è successo qualche giorno fa nella finale dei campionati portoghesi di atletica leggera sfida le leggi della fisica per quanto accaduto sul traguardo. Joao Vitor de Oliveira, 30enne brasiliano naturalizzato portoghese, si era reso conto che il suo avversario principale, Abdel Larrinaga, aveva un leggero vantaggio quando mancavano pochi metri al termine della gara, allora ha semplicemente deciso di ‘volare'. Perché quello che ha fatto il semifinalista dei Mondiali di Pechino del 2015 va oltre il semplice tuffo per cercare di ‘rubare' qualche millimetro.

No, Oliveira ha pensato bene di accendere i razzi posti sotto i suoi piedi e di lanciarsi letteralmente in volo verso il traguardo, come si può vedere dai fotogrammi del video diventato virale, in cui è in posizione orizzontale, parallela alla pista. Alla fine, proprio grazie a questa prodezza – assolutamente lecita a termini di regolamento – l'ostacolista è riuscito ad avere la meglio sul suo avversario, preceduto di soli 3 centesimi: 13"83 il tempo di Oliveira, contro 13"86 di Larrinaga classificatosi secondo.

Oliveira peraltro non è nuovo a questi ‘voli' in pista: andando a ritroso nel tempo, si trovano gesti simili compiuti due anni fa e ancora prima nel 2016. Evidentemente questo ‘superpotere' non è spuntato dal nulla per il buon Joao Vitor, ma è qualcosa che si porta dietro dalla nascita…

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