La Cina vince l’oro ma censura la foto: c’è una combinazione di numeri che nessuno deve vedere
Una foto che immortala un bel momento di sport diventa – agli occhi della censura della Cina – qualcosa da nascondere ai propri cittadini, semplicemente perché contiene per pura casualità due numeri che associati possono richiamare alla memoria qualcosa di sgradito, qualcosa che anni fa provocò tanti morti ed espose al mondo la crudeltà del regime di Pechino.
Lo scorso 1 ottobre si è corsa la gara dei 100 metri ostacoli femminili ai Giochi asiatici in corso di svolgimento a Hangzhou: la prova è stata vinta dalla cinese Lin Yuwei davanti alla connazionale Wu Yanni – che poi è stata squalificata – e le due ragazze subito dopo il traguardo si sono abbracciate felici per quella che in quel momento sembrava essere una doppietta per la Cina, l'ennesima in questi Giochi dominati dai padroni di casa, che finora hanno vinto quasi 300 medaglie complessive.
Il caso ci ha messo lo zampino: le foto che sono rapidamente circolate di questo abbraccio – una in particolare, che vedete su – recavano i due numeri di corsia delle atlete, attaccati sui pantaloncini.
Due cifre che viste una a fianco all'altra avrebbero potuto alludere al giorno e al mese del massacro di Piazza Tienanmen: il 4 giugno del 1989 l'esercito cinese uccise centinaia di persone (migliaia secondo alcune stime internazionali) che manifestavano per la democrazia a Pechino. Studenti, intellettuali e operai caddero sotto il fuoco dei fucili e dei carri armati. Un bagno di sangue che scoperchiò il vaso della durissima repressione del regime cinese in materia di diritti umani e libertà di espressione.
A distanza di 34 anni, l'argomento Tienanmen è ancora tabù all'interno dei confini cinesi: è proibito anche solo parlarne e le autorità cancellano regolarmente qualsiasi menzione venga fatta sul tema su Internet e sui social. E così è accaduto anche in questo caso, pur trattandosi soltanto di due numeri messi l'uno vicino all'altro: in molti avevano esaltato la prova di Lin Yuwei pubblicando dei post su Weibo, la principale piattaforma social in Cina, ma i post che includevano la foto con l'abbraccio a Wu Yanni sono stati sostituiti con dei quadrati grigi.
La foto è sparita anche dagli articoli sulla finale ed inoltre cercando l'immagine sul motore di ricerca cinese Baidu viene visualizzato un messaggio che informa che "la funzionalità è in fase di ottimizzazione": non è difficile pensare che sia stata rimossa anche da lì.
Del resto rimuovere o falsare il passato è da sempre uno dei metodi che i regimi usano per riscrivere la storia a proprio uso e consumo, e la potenza della censura è così forte in Cina che ci sono intere generazioni di giovani che crescono con poca o nessuna conoscenza dei terribili fatti di Piazza Tiananmen. Una vicenda che ha fatto epoca, basti pensare alla foto dell'anonimo manifestante che – tutto solo e disarmato – si mise davanti a una colonna di carri armati per fermarli.
L'anno scorso la diretta streaming di un popolare influencer cinese, che ebbe luogo alla vigilia del 33simo anniversario del massacro, si interruppe bruscamente dopo aver mostrato al pubblico una torta alla vaniglia che somigliava a un carro armato. Troppo per i solerti censori del regime, che vogliono far dimenticare una delle tante pagine buie della storia dell'umanità.