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La cantante cambia le parole dell’inno: messaggio a Trump prima di Canada-Stati Uniti di hockey

Chantal Kreviazuk, cantautrice canadese chiamata a cantare l’inno del proprio Paese prima del match di hockey su ghiaccio tra Canada e Stati Uniti, ha cambiato una strofa: un messaggio per Donald Trump e le sue mire sul Canada.
A cura di Paolo Fiorenza
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Chantal Kreviazuk ha approfittato della vetrina di milioni di spettatori offerta dall'attesissima finale del torneo di hockey su ghiaccio ‘4 Nations Face-Off' – che ha visto il Canada battere gli Stati Uniti a casa loro, al TD Garden di Boston – per mandare un messaggio fortissimo a Donald Trump, che vorrebbe far diventare il Canada il 51simo stato americano e intanto minaccia di prenderlo per il collo con l'imposizione di dazi altissimi, misura solo momentaneamente sospesa. La 50enne cantautrice e attrice canadese ha cambiato alcune parole dell'inno del proprio Paese – cantato prima del match, così come quello statunitense – per esprimere la volontà di non piegarsi di fronte alle pressioni fortissime del presidente rieletto.

Il Canada batte gli Stati Uniti nella finale del ‘4 Nations Face-Off' di hockey su ghiaccio

Il torneo – cui partecipavano anche Finlandia e Svezia – ha visto affrontarsi Canada e Stati Uniti in una finale che era il replay della sfida già andata in scena qualche giorno prima tra le due squadre a Montreal e che aveva visto i giocatori darsele in campo di santa ragione, dopo che l'inno americano era stato sonoramente fischiato dal pubblico di casa, in una plastica espressione delle attuali tensioni politiche tra i due Paesi. Stavolta sul ghiaccio di Boston non ci sono state mazzate e il Canada ha vinto 3-2 grazie al gol segnato nei tempi supplementari da Connor McDavid, ammutolendo i tifosi della squadra a stelle e strisce.

Chantal Kreviazuk cambia le parole dell'inno canadese: "Era la cosa giusta da fare"

Prima della partita, come d'abitudine, è stato il momento degli inni nazionali e per gli ospiti si è presentata al microfono Chantal Kreviazuk, che è partita ad intonare  ‘O Canada' tra i fischi e le urla del pubblico di Boston, nonostante lo speaker chiedesse rispetto tramite gli altoparlanti. Il guizzo anti Trump c'è stato quando è arrivata la strofa "in all of us command", cambiata in "that only us command". Ovvero "che solo noi comandiamo", anziché "tutti noi comandiamo": un chiaro invito al presidente a fare un passo indietro nei confronti dei vicini nordamericani.

Sul momento molte persone, sentendo l'inno rivisto in quel passaggio, hanno pensato ad un errore nel testo, ma ci ha pensato la stessa Kreviazuk a specificare su Instagram che il cambio di parole era stato voluto. Chantal ha postato la scritta della ‘nuova strofa' sulla propria mano, spiegando perché lo aveva fatto: "Ciao a tutti.. grazie mille per tutto l'amore e il sostegno. Che partita e che esperienza! Per essere chiari, sto bene con gli haters: sono soprattutto bot. Ho capito come funziona. Sento solo tutta la vostra incredibile passione per il nostro Paese e la vostra gentilezza. Voglio che sappiate che non l'ho pianificato o complottato per niente… sono stato onorata di poter cantare!".

"Durante il soundcheck ho cantato per abitudine le parole sbagliate "in all thy sons command" e quando ho analizzato la nuova frase ho pensato ‘wow, questo potrebbe significare qualcosa di così pertinente per il nostro Paese in questo momento con un cambiamento in sole due parole, tre sillabe'. Non mi sognavo che avrebbe avuto un effetto del genere decidendo di uscire e farlo. Ma mi sembrava davvero la cosa giusta da fare", ha continuato la cantante.

"Ecco il punto, l'arte per me è espressione della nostra verità. L'inno non è un documento legale, è espressione della collettività, e cambia di tanto in tanto quando il momento lo richiede. Quindi sì, in questo momento molto particolare credo davvero che dobbiamo rialzarci, usare la nostra voce e cercare di proteggerci… Dovremmo esprimere la nostra indignazione di fronte a qualsiasi abuso di potere. Sono stata cresciuta in parte da musica ispirata da voci coraggiose impegnate nella risoluzione pacifica dei conflitti. Il Canada, come l'Ucraina è una nazione sovrana, punto. Abbiamo una cultura peculiare, siamo uniti nei nostri valori, abbiamo cura, siamo gentili, siamo forti", ha concluso Chantal.

Una storia Instagram di Chantal Kreviazuk con la strofa dell'inno cambiata scritta sulla mano
Una storia Instagram di Chantal Kreviazuk con la strofa dell'inno cambiata scritta sulla mano

Il Premier del Canada Trudeau esulta: non è solo hockey

L'inno è stato cantato una seconda volta dopo la vittoria del Canada, ma la maggior parte dei tifosi americani a quel punto era già uscita, dopo aver dovuto incassare la sconfitta. La vicenda sportiva è stata presa al balzo dal Premier canadese Justin Trudeau, che dopo aver dovuto ingoiare di tutto dalla bocca di Trump nelle ultime settimane, si è limitato ad un serafico tweet su X, visto da oltre 10 milioni di persone: "Non potete prendervi il nostro Paese, e non potete prendervi il nostro gioco". Che mai come stavolta è tutto tranne che un gioco.

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