La campionessa olimpica va alla guerra: “Pronta a sparare, Russia vittima di pregiudizi”
"So sparare. Se la Russia chiama, sono pronta a partire per la guerra". Olga Zaitseva ha 44 anni e non gareggia più ma è una sportiva che nel biathlon ha vinto tutto sotto le insegne del suo Paese: 3 medaglie olimpiche (2 ore, 1 argento), 9 mondiali (3 ori, 2 argenti, 4 bronzi tra cui uno juniores), un argento agli Europei. Le sue parole arrivano in un momento molto delicato della situazione internazionale per la piega che ha preso la guerra in Ucraina scatenata da Putin e per i timori legati all'escalation del conflitto.
Non si sa quanto quelle affermazioni siano davvero farina del suo sacco oppure siano state ‘caldeggiate', fatto sta che nel mondo dello sport (in particolare di quello russo, tagliato fuori quasi da tutto per le sanzioni che hanno toccato le differenti federazioni) in pochi finora si erano sbilanciati così tanto. "Sostengo il mio Paese e il mio presidente", ha raccontato al quotidiano ‘Izvestia' parlando con orgoglio e censurando quella che definisce una "grande campagna mediatica" contro la Russia che sarebbe vittima di un inganno, di falsa informazione, di notizie artefatte di pregiudizi. "Spero che prima o poi le persone aprano gli occhi per liberarsi".
Sembra quasi che a parlare sia il campo del Cremlino in persona… Zaitseva si spinge oltre, sostiene che sia cosa buona e giusta la coscrizione dei migliori atleti per lo sforzo bellico iniziato a fine febbraio, che a distanza di quasi 9 mesi è rimasto impaludato rispetto alle ambizioni e ai piani. Se necessario, se le fanno un cenno… lei risponde "presente" e va al fronte. Non cercherà scuse, farà solo il suo dovere di patriota.
La Russia è attualmente esclusa anche dal circuito della Biathlon World Association ma per l'ex campionessa è un dettaglio, una conseguenza inevitabile. Fa parte del gioco e del contesto ma quando tutto sarà finito il suo Paese irromperà di nuovo sulla scena internazionale riprendendosi tutto quanto gli è stato sottratto. Nessuna preoccupazione che questo periodo oscurantista possa avere riflessi negativi sulla competitività degli atleti, nel suo ambito e in altre discipline.
Anzi, Zaitseva è convinta che quando la "gente potrà vivere in pace" lo sport russo riuscirà a rigenerarsi e a tornare più forte di prima sia per aver temprato il carattere ("i nostri atleti avranno ancora più fame prima delle gare internazionali") sia per i vantaggi che derivano dall'annessione dei territori ucraini. "Il numero delle regioni è aumentato, quindi è aumentato anche il numero degli atleti russi – ha aggiunto l'ex campionessa -. Adesso sono con noi e noi lavoreremo con loro, come abbiamo fatto in Crimea dopo il 2014".