Julie Brougham, la neozelandese è la più anziana delle Olimpiadi
"Non si è mai troppo giovani o troppo vecchi"; è una delle frasi più famose al mondo e viene spesso usata per indicare che non ci sono limiti se veramente si vuole correre dietro i propri sogni. All'Olimpiade di Rio 2016 sembra esserci chi ha fatto di questa frase una vera e propria filosofia di vita tanto da presentarsi ai nastri di partenza a 62 anni.
62 anni e non sentirli
Si tratta di Julie Brougham, neozelandese, che farà oggi il suo esordio alle Olimpiadi nella specialità del Dressage, una disciplina equestre che viene anche chiamata gara di addestramento e che prevede l'esecuzione da parte del cavallo, condotto dal cavaliere, di figure geometriche. Un sogno che si avvera quasi fuori tempo massimo: non capita tutti i giorni, infatti, di prendere parte ad una manifestazione così importante come l'Olimpiade, a 62 anni. Nata a Palmerston North, è cresciuta in una famiglia appassionata di equitazione e già da piccolissima amava girare per la fattoria di famiglia in sella a Timmy, un pony che divideva con la sorellina.
Una medaglia per la storia
Da quei primi passi in sella a un cavallo, di strada ne ha fatta. Affermatasi in patria, dove ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, quest'anno è riuscita a strappare la qualificazione che cercava da una vita. Non importa se le avversarie potrebbe essere sue figlie, quello che conta è esserci e vivere il proprio sogno. La storia è già scritta, la Brougham è già l'atleta più anziana in gara, se poi dovesse arrivare anche la medaglia sarebbe un vero e proprio trionfo. Perché non si è mai troppo giovani o troppo vecchi, neanche per le Olimpiadi.