Joe DiMaggio e Marilyn Monroe, l’unica storia d’amore tra due grandi miti
Di abbinamenti fra sportivo e soubrette o presunta tale ne abbiamo visti fin troppi e quasi sempre la qualità sportiva del primo e la qualità nelle arti dello spettacolo della seconda erano relative rispetto alle faccende amorose (in alcuni casi anche artatamente create per creare buzz). Mettere insieme uno sportivo normale e una ballerina-attrice-soubrette normale faceva molto bene a entrambi.
Poche volte invece abbiamo visto l’accoppiata grande campione dello sport insieme a una grande attrice o ballerina. In questo caso l’impatto sarebbe stato forse deleterio per entrambi e tante storielle che potenzialmente potevano scuotere il mondo sono rimaste nascoste. C’è solo un’enorme, gigantesca storia d’amore fra due pesi massimi dei loro settori, l’amore e il matrimonio che hanno legato per un anno circa Joe DiMaggio e Marilyn Monroe.
Definire Joe DiMaggio non è facile per i parametri attuali. In un’America a cavallo fra le due guerre, nel baseball, quello che per molti è il vero sport nazionale USA, DiMaggio era il mito fatto carne, un uomo che transustanziava quasi verso altri livelli di realtà. Era ovunque (e quella non era una realtà completamente mediatica, per cui l’effetto era ancora più devastante) indossando il cappellino più famoso della storia dello sport, quello dei New York Yankees.
Da un punto di vista prettamente sportivo, Joe DiMaggio vince per 9 volte le World Series, per tre volte il titolo di MVP dell'American League (1939, 1941 e 1947), è stato 13 volte All-Star, tutti numeri al ribasso perché dal 1942 al 1946 c’era la guerra (Joe viene spedito alle Hawaii per il servizio militare, poteva andare peggio anche se il Giappone era più vicino). Le battute valide alla fine sono 2.214. In estrema sintesi, per più di un decennio buono è stato il miglior giocatore nello sport più seguito e amato degli USA.
Marilyn Monroe era ed è ancora oggi una meraviglia assoluta. Sembra recitare sempre la stessa parte, ovvero se stessa, ma è così bella e vera che gli occhi si attaccano allo schermo. Come descrive molto dettagliatamente Andrea Schianchi nel libro “Marilyn di maggio” edito da Limina, la storia d’amore tra il campione e l’attrice nasce quando Joe, seduto sulla poltrona del barbiere, ammira sul National Enquirer una foto in cui la giovanissima Marilyn è in battuta per i Chicago White Sox. Ci stanno parecchio gli occhi di Joe su quella foto e cerca subito di saperne di più.
Era il 1951. Lui era il grande Joe DiMaggio, a fine carriera e già monumento di se stesso, lei una attrice che aveva ancora ruoli secondari. DiMaggio voleva avere un contatto con Marilyn e chiese a chi era nella foto con lei, Gus Zernial, giocatore di Chicago. Ovviamente Gus si mise a disposizione per Joe e gli passò il numero di telefono. Ebbe anche la grande idea di dirlo ai giornalisti e scoppiò l’apocalisse. C’era chi parteggiava per l’amore più glam del secolo (anche se DiMaggio tutto era tranne che attento allo show-biz) e chi invece vedeva la Monroe come colei che avrebbe distrutto la fama del campione. I due intanto presero a sentirsi in interminabili telefonate tra New York e Los Angeles e a vedersi sempre in appuntamenti molto fugaci.
L’incontro che cambiò tutto ci fu quasi due anni dopo al ristorante “Villa Capri” di Los Angeles, per poi spostarsi nella suite dell’Hotel Beverly Carlton e da quel momento le voci divennero incontrollabili. Lei per tanti voleva solo pubblicità, lui invece c’era caduto con tutte le scarpe. Ma Joe DiMaggio amava davvero Marilyn, era trascinato da una passione folle. Il 14 gennaio 1954 i due si sposarono al Municipio di San Francisco e iniziò una nuova storia. Lui ormai non giocava più ed era sui giornali quasi esclusivamente perché diventato il signor Monroe. Lei invece, anche grazie alla storia d’amore con lo sportivo più importante d’America, iniziò ad avere ruoli sempre più importanti. Basti pensare che dal 1953 al 1955 escono “Niagara”, “Gli uomini preferiscono le bionde”, “Come sposare un milionario” e “Quando la moglie è in vacanza”, film che la fanno diventare di prepotenza l’attrice più importante di tutta Hollywood. Questa asimmetria nel rapporto destabilizza Joe che inizia a essere molto geloso, manesco, possessivo e violento. Dopo poco meno di un anno scopre che lei lo tradisce con una discreta assiduità.
Joe molla, si separano ma l’amore resta. Continua a seguirla e a starle vicino, almeno telefonicamente, mentre lei cambia, diventa un mito planetario e dentro di lei si rompe qualcosa che non la fa più vivere con serenità la realtà.
L’amore di Joe DiMaggio esplode poi in maniera fragorosa il 5 agosto 1962, quando Marilyn è trovata morta nella sua casa di Brentwood. La disperazione che DiMaggio non trattiene spiega benissimo il sentimento forte che lo legava a lei. Pagherà i funerali, si strazierà come nessuno dietro la bara di Marilyn e porterà o farà recapitare sempre tre rose fresche sulla sua tomba ogni settimana. Si dice che quando morì, l’8 marzo 1999, avrebbe detto: “Finalmente tra poco rivedrò Marilyn”.