Jimmy Rave, il wrestler senza braccio e gambe: “Guardate come sono ridotto”
James Guffey oggi ha 39 anni ma la sua vita è cambiata di colpo, sconvolta da un'infezione devastante per la sua virulenza. Nel 2020 è stato costretto a ritirarsi dai combattimenti: Jimmy Rave (era il suo nome di battaglia sul ring) disse addio al mondo del wrestling per l'amputazione del braccio sinistro. Sparì dal Ring of Honour senza lasciare traccia di sé: annunciò che non sarebbe più salito sul quadrato e le voci su quella scelta improvvisa alimentarono il sospetto che dipendenza da droghe e necessità di ricoverarsi in clinica per la riabilitazione fossero la causa reale (ma non detta) dell'abbandono. Quel chiacchiericcio non s'è mai spento, è rimasto come un brusio di fondo scandito da false informazioni e sospetti, un tormento per l'uomo e per lo sportivo che ha deciso di rompere il silenzio e dire tutto a distanza di un anno.
Jimmy Rave non s'è limitato alle parole ma ha condiviso sui social network una foto scioccante, un'immagine che vale più di mille frasi e mostra com'è attualmente, in quali condizioni di salute versa, come l'ha ridotto quella malattia che gli ha lasciato addosso segni indelebili. "Il wrestling professionistico è ciò che ho sempre amato – ha scritto in un tweet l'ex lottatore -. Mi fa davvero male pensare che la gente per cui sarei andato a morire vada diffondendo notizie false sul mio conto. Se finora non mi sono mostrato è solo perché ero imbarazzo. Raccontare tutto è stata la cosa più difficile da scrivere".
Prima ha perso l'arto sinistro poi entrambe le gambe per aver contratto l'MRSA, un'infezione da stafilococco provocata da batteri molto resistenti agli antibiotici. "Il mio mondo è crollato quando i medici hanno trovato un'infezione nel mio braccio sinistro – ha aggiunto Rave -. Poi ho iniziato ad avere problemi nella deambulazione, non ce la facevo a camminare. E sono andato di nuovo dal chirurgo che ha scoperto l'MRSA in tutte e due le gambe e le ha dovute amputare".
Rave, che ha mostrato sui social anche la fattura ospedaliera per le cure ricevute, ha ringraziato quanti lo hanno sostenuto anche economicamente in un momento drammatico della sua vita e ha chiuso il suo sfogo con una raccomandazione sincera. "Prendetevi cura della vostra salute molto più seriamente di quanto non abbia fatto io".