Jacobs sta tornando, a Oslo fa il miglior tempo della sua stagione: “E ora venite tutti all’Olimpico”
Due giorni fa Marcell Jacobs non credeva ai suoi occhi, li teneva fissi e sbarrati sul tabellone di Ostrava. Aveva corso i 100 metri in 10″19 e sbottò: "È stata la gara peggiore della mia vita". Due giorni dopo a Oslo sembra un'altra persona, quasi lo sprinter che a Tokyo a stupito il mondo intero: il tempo nella sesta tappa della Diamond League (10″03, quarto posto) non è di quelli da urlo ma dà fiducia, dimostra che sta tornando anche se resta di 23 centesimi sopra il primato straordinario che scolpì in Giappone. Ma quello era un altro Marcell, l'attuale sta rimettendo assieme tutti i pezzi del mosaico.
E quello in Norvegia è pur sempre il crono migliore della sua stagione. Piano, piano… poco alla volta, ma sta salendo di condizione. E che la data cerchiata in rosso (le Olimpiadi di Parigi) è l'appuntamento che più gli preme. Lì tutto dovrà essere perfetto. Intanto, si lancia verso gli Europei di Roma che inizieranno tra una settimana circa e dove l'azzurro dovrà difendere il titolo conquistato a Monaco due anni fa (9″95).
Cosa (non) ha funzionato? Buona la partenza ai blocchi così come quando ha aumentato il ritmo in progressione ma è negli ultimi trenta metri che ha perso qualcosa rispetto al sudafricano Akani Simbine, quarto a Tokyo e velocissimo quest’anno, che è giunto primo in 9″94. Alle sue spalle s'è piazzato in 9″99 il giapponese Abdul Hakim Sani Brown. Terza posizione, di poco al di sopra il muro dei 10 secondi (+01) per l'atleta del Camerun, Emmanuel Eseme. Ai piedi del podio Jacobs, che oscilla ancora intorno al tempo che va limato per essere presente ai Giochi con ben altre prospettive. Dopo il trionfo nel Sol Levante, sarà sotto i riflettori: lo aspetteranno tutti al varco.
"Quei 4 centesimi di troppo mi hanno reso la giornata un po’ più grigia, ma sono soddisfatto – ha ammesso Jacobs ai microfoni di Rai Sport -. Rispetto a due giorni ho avuto sensazioni nettamente migliori e s'è visto… ho fatto tutta un'altra gara. Ma non mi sono ancora sentito al 100%, si può ancora migliorare molto". Lo stesso sprinter conferma la flessione nella parte finale della gara. "Mi sono indurito un po', però posso dirmi contento – ha aggiunto a corredo della prestazione -. Il mio allenatore mi ha spiegato che tutto fa parte di un processo di lavoro. Dopo il 10″19 di Ostrava ero un po’ spaventato… è che va fatto un passo alla volta. Tra 10 giorni proveremo a divertirci a Roma. Venite tutti all'Olimpico".