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Jacobs spegne il rumore dei nemici: “Ho preso batoste per anni, volevo dimostrare solo una cosa”

Marcell Jacobs si laurea campione del mondo dei 60 metri piani e manda un chiaro messaggio indirizzato agli scettici e a coloro che avevano messo in dubbio il suo valore dopo le medaglie d’oro conquistate alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
A cura di Michele Mazzeo
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La vittoria di Marcell Jacobs nei 60 metri piani ai Mondiali indoor di Belgrado 2022 è un importante trionfo personale per l'atleta azzurro ma anche la prima vera occasione per dare una risposta in pista alle tante critiche piovutegli addosso dopo il successo alle Olimpiadi di Tokyo 2020. In tanti hanno più volte messo in dubbio il valore dell'italo-texano che è stato oggetto anche di pesanti accuse di presunti "aiutini" che gli avrebbero permesso di sfornare quella doppia straordinaria performance ai Giochi che è valsa ben due medaglie d'oro (nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100) all'Italia.

A Belgrado Jacobs, che per la prima volta da Tokyo si confrontava con i big della velocità mondiale, non ha solo vinto ma anche mandato un chiaro messaggio al mondo togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: "Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere i più forti. Sono orgoglioso di questo titolo. Per me era importante dimostrare che le Olimpiadi non erano un caso, che tutto era dovuto al duro lavoro e alla dedizione che ho messo per anni" ha detto infatti al termine della gara ai microfoni di RaiSport.

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E lo ha fatto su una distanza che, per caratteristiche fisiche, non è quella in cui può esprimere il suo massimo potenziale e nella quale di certo parte svantaggiato rispetto al grande avversario di serata Coleman: "Mi sono messo alla prova su una specialità che non era la mia, per poter crescere e migliorare in vista della stagione all’aperto – ha difatti ricordato l'oro olimpico –. Ho fatto un grande lavoro a livello mentale, cercando di concentrarmi solo su me stesso. Vedevo Coleman accanto a me – ha poi aggiunto il velocista azzurro – ma sono riuscito a focalizzarmi sul traguardo come non avevo mai fatto".

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Una vittoria che suona dunque come una ferma risposta ai critici e agli scettici ma anche come un modo per festeggiare insieme al figlio la festa del papà e fare una speciale dedica ad una persona che gli è stata da sempre molto vicina anche quando i risultati non arrivavano: "Oggi è la festa del papà e l’ho festeggiata nel migliore dei modi. Un augurio speciale va al papà di Paolo Camossi, il mio allenatore, che non sta passando un bel momento. Lui è molto più che un allenatore. Per anni – ha infatti chiosato Marcell Jacobs – abbiamo preso batoste da tutte le parti ma abbiamo continuato a lavorare a testa bassa, anche dopo le Olimpiadi, e questo è il risultato" .

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