Jacobs sa solo vincere, a Berlino conquista il successo nel debutto stagionale
Sa solo vincere. E poco importa che fosse il debutto stagionale. Marcell Jacobs è stato straordinario perché non era facile avanzare con falcata decisa e veloce all'esordio, quando hai il fiato sul collo del mondo intero che è lì, col fucile puntato, pronto a giustiziarti con le critiche. L'azzurro ha vinto la gara dei 60 metri piani agli Istaf Indoor di Berlino con il tempo di 6.51. Non è una prestazione top ma nessuno immaginava potesse essere già a un livello olimpico già adesso. Per lui è la seconda migliore performance di sempre sui 60 metri, dopo il 6.47 del 2021.
"Prima gara… – dice Jacosb con un po' di fiatone ai microfoni di Rai Sport – sei mesi trascorsi sono tanti. La stagione sarà lunghissima, se comincia così non potrà che migliorare. Io non mi accontento mai, cerco di lavorare su ogni dettaglio".
Un buon punto di partenza, il modo per mettere a tacere chi ha continuato a nutrire dubbi su di lui nonostante la gloria legittima riconosciutagli perfino da Usain Bolt dopo il grande exploit in Giappone. E gli altri? Una sbirciata a cosa hanno fatto gli avversari ritenuti più temibili, in grado di stoppare lo sprinter iridato, spiega bene quale fosse la differenza di valori nonostante tutto. I distacci sono abissali: l’ivoriano Arthur Cissé, che un anno fa sulla stessa pista beffò Jacobs, ha chiuso in 6″60, il francese Jimmy Vicaut 6″61, il tedesco Kevin Kranz 6″66.
Un decimo in più rispetto al primato personale nella batteria di semifinale (6″57, un battito di ciglia dal 6″56) gli aveva permesso di rompere il ghiaccio e riprendere confidenza con la pista. "Ero un po' rigido", il commento del velocista italiano dopo la gara che ha segnato il nuovo debutto 187 giorni dopo la gloria olimpica. Questione di meccanismi da rodare, di concentrazione da ritrovare, di forma top che ha bisogno ancora un po' di tempo per essere di nuovo esplosiva.
Dal doppio oro di Tokyo 2020 alla pista indoor di Berlino. Il campione olimpico è tornato, ed era il più atteso per aver stupito il mondo nei 100 metri e nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi. Più magro di 3 chili, tirato a lucido ma ancora in fase di costruzione, alla ricerca di se stesso: lo sprinter azzurro sapeva di avere tutti gli occhi addosso ma ha tenuto a bada tanta pressione con spalle larghe e un obiettivo chiaro, arrivare ai Mondiali di luglio ad Eugene e agli Europei in programma ad agosto proprio a Berlino (ma saranno all'aperto) nel migliore stato di forma possibile.
A Tenerife, in Spagna, la stella dell'atletica internazionale ha lavorato duramente, curando parte fisica e tattica, quei dettagli tecnici che possono aiutarlo a migliorare le proprie performance. Per lui i 60 metri in Germania erano una sorta di déjà vu, un anno fa gli hanno portato bene: li corse in 6″56 in batteria e con i 6″55 in finale arrivò secondo. Da allora la sua stagione ha preso una piega memorabile, incredibile: da Torun (in Polonia), dove conquistò sulla stessa distanza agli Europei indoor il primo posto e il nuovo record italiano di 6″47, fino al Sol Levante sulle ali del vento.
Provaci ancora, Marcell. Lo farà tra una settimana al meeting di Lodz (Polonia) poi il 17 febbraio sarà a Lievin (Francia), due tappe del World Indoor Tour. Il 26-27 febbraio ai Campionati Italiani Assoluti di Ancona sarà la star dell'evento agonistico, ennesimo passo di avvicinamento ai Mondiali Indoor di Belgrado (18-20 marzo nella capitale serba) dove cercherà il titolo iridato.