Jacobs e quel messaggio senza risposta: “Mi dicevo: ‘Dopo gli rispondo’, ma è passata un’eternità”
Marcell Jacobs è tornato negli Stati Uniti per riprendere gli allenamenti in vista delle Olimpiadi dopo la vittoria della medaglia d'oro agli Europei, non senza polemica col presidente della Fidal Stefano Mei a causa della sua rinuncia ai campionati italiani che si svolgeranno in questo weekend. Da lì il 29enne di Desenzano racconta le sue aspettative per Parigi e svela un messaggio cui non ha mai risposto né mai lo farà a questo punto: "Non per arroganza, è che mi perdo via. Mi sono detto: ‘Dopo gli rispondo', ma è passata un'eternità". L'autore di quel messaggio era Carl Lewis.
Il messaggio di Carl Lewis a Marcell Jacobs
La vicenda risale al settembre dell'anno scorso, quando Jacobs decise di dare un taglio netto non solo ai suoi allenamenti ma anche alla sua vita fino a quel momento, lasciando il suo storico allenatore Paolo Camossi ed anche l'Italia, per trasferirsi a Jacksonville in Florida alla corte di Rana Reider. Ebbene, appena si diffuse la notizia dell'addio al suo tecnico, gli scrisse una leggenda dell'atletica e dello sport mondiale come Carl Lewis per proporsi come suo nuovo allenatore.
Non una novità, visto che i due si erano già incontrati di persona per puro caso all'aeroporto di Milano tanto anni prima: "Durante il mio ultimo anno da junior incontrai Carl Lewis, il mio mito, a Linate – racconta Jacobs a ‘Oggi' – All'epoca facevo salto in lungo, mi offrì di andare ad allenarmi da lui, ma ho avuto paura. Troppo stress, sedute massacranti: tutto quel ‘rigorismo' americano non faceva per me, almeno allora".
Parecchi anni dopo, il ‘Figlio del vento', vincitore di 9 ori olimpici, ci ha riprovato: "Quando è uscita la notizia che avevo lasciato Paolo, Carl Lewis mi ha scritto: ‘Vorrei allenarti, per me puoi fare entrambe le specialità: velocità e salto in lungo'. Non gli ho risposto. Non per arroganza, è che mi perdo via. Mi sono detto: ‘Dopo gli rispondo', ma è passata un'eternità".
La scelta di Rana Reider come nuovo allenatore
Il campione olimpico di Tokyo ha scelto un ‘sergente di ferro' come Rana Reider e spiega il motivo: "Mi serviva un coach che sapesse cosa farmi fare, che avesse già allenato campioni olimpici e portato a casa tante medaglie. Dovevo andare sul sicuro, non potevo fare esperimenti a 9 mesi dai Giochi".
Adesso parola alla pista di Parigi: Marcell sa che se vuole fare di nuovo la storia, deve scendere non di poco rispetto al pur buono 9"92 di 10 giorni fa a Turku, visto che al momento ha l'ottavo tempo stagionale con gente che ha corso recentemente intorno al 9"80.