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Mondiali di atletica 2023 a Budapest

Jacobs ai Mondiali, svela il suo infortunio: “Non potevo né correre né stare seduto sul divano”

Marcel Jacobs è atteso in pista ai Mondiali di Atletica in Ungheria, dove domani corre nelle batterie. La domanda è una sola, sempre la stessa: come sta? “Non riuscivamo a individuare il problema, c’è voluto un po’ di tempo per capirlo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Marcel Jacobs torna in pista ai Mondiali di Atletica dopo un lungo infortunio.
Marcel Jacobs torna in pista ai Mondiali di Atletica dopo un lungo infortunio.
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Dove eravamo rimasti? Non si può fare a meno di chiederlo quando guardi il programma dei Mondiali di Atletica che partono domani a Budapest e vedi il nome di Marcel Jacobs nella batteria dei 100 metri. Dopo gli ori olimpici di Tokyo (2, compreso quello nella staffetta 4×100 oltre alla gara di velocità per eccellenza) non è stato più se stesso.

La sua carriera ha subito una cesura improvvisa, netta, quasi traumatica e il campione che ha stupito il mondo interro correndo sulle ali del vento è sembrato inghiottito in quel nulla da cui era spuntato facendo irruzione sulla scena internazionale. Cosa gli è successo? Qual è stata la causa degli infortuni? Lo hanno depotenziato al punto da lasciargli esclamare "una gara buttata via" parlando dell'ultima apparizione alla Diamond League.

Incognita sulle condizioni dello sprinter in previsione dell'evento iridato in terra magiara.
Incognita sulle condizioni dello sprinter in previsione dell'evento iridato in terra magiara.

Dall'appuntamento iridato di Eugene (in Oregon), dove non riuscì a scendere sotto il muro dei dieci secondi, fino a quello odierno in Ungheria è letteralmente scomparso per i problemi muscolari che sono stati tormento fisico e psicologico. Adesso la dissolvenza lo ha riportato in pista, ci arriva dopo aver corso una sola volta in questa stagione e con un tempo tremendo (10″21, il 9 giugno scorso a Parigi) che lo colloca nella colonna dell'anonimato. "Non vengo per partecipare – ha ammesso con orgoglio Jacobs nell'intervista a Repubblica -. Questo Mondiale lo voglio portare a casa anche se sarà difficile".

Il due volte campione olimpico arriva all'appuntamento iridato dopo aver corso poco.
Il due volte campione olimpico arriva all'appuntamento iridato dopo aver corso poco.

La domanda è una sola, sempre la stessa: come sta e, di riflesso, cosa ha (avuto) e l'ha bloccato? Ad alzare il velo di mistero sul calvario degli infortuni è lo stesso Jacobs. "Non riuscivamo a individuare il problema – ha aggiunto -. C'è voluto un po' per scoprire che era una lesione al nervo sciatico che mi bloccava anche la schiena. Non potevo né correre né stare seduto sul divano". 

Jacobs parla a cuore aperto, confessa tutto. Usa espressioni come "bella botta", "molto frustrante" quando gli ritorna in mente l'inattività a cui è stato per "dolori e tensioni" provati a Parigi e ai quali provò a non dare peso perché dentro di sé desiderava spaccare il mondo e riprendersi tutto. "Ma ho sbagliato. Ho capito di aver solo peggiorato la situazione e che dovevo fermarmi ancora una volta. A volte mi chiedo come sarebbe stata la mia carriera senza tutti quegli infortuni. So che fanno parte del gioco ma sono stati davvero troppi".

Anche calzare le scarpe erano diventate un problema. Come si dice in gergo, non le sentiva sue, gli facevano uno strano effetto. Non era questione di magia o strane suggestioni ma gli sembravano altro da sé. La sua azienda produttrice (Puma) ne ha calibrato un paio che fanno al caso suo, sono performanti e si adatto alle sue esigenze. "Hanno studiato il mio piede, perché la mia corsa è diversa da quella degli altri. Ognuno ha il suo stile e hanno fatto le giuste modifiche".

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