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Italia, Bruni d’argento nel nuoto di fondo. Dedica alla compagna: “Grazie, Diletta”

“Dopo tanti sacrifici questa medaglia mi ripaga in pieno del tanto lavoro svolto, squalifica giusta”. Rachele Bruni commenta a caldo l’argento conquistato ai Giochi nella 10 km dopo la grave scorrettezza commessa dalla rivale francese.
A cura di Jvan Sica
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Nella prima gara che assegnava medaglie c’è stato un finale thrilling che ha coinvolto una nostra atleta. Nella 10 chilometri di nuoto di fondo nelle acque prospicienti la meravigliosa spiaggia di Copacabana, Rachele Bruni è stata prima bronzo e, dopo la squalifica della francese Aurelie Muller, argento. Il motivo riguarda il tocco della piastra che decreta le posizioni delle atlete. La francese, in netto recupero sull'azzurra, ha bruscamente attaccato la nostra nuotatrice, affossandola con il braccio sinistro e precedendola per pochi centesimi di secondo.

Finalmente è arrivata, come ho detto l'anno scorso la vendetta è un piatto che va servito freddo – ha ammesso nell'immediato dopo gara -. Sono felice del secondo posto, la squalifica è stata giusta perché la Muller s'è comportata in maniera scorretta. Abbiamo lavorato duramente quest'anno. Dopo tanti sacrifici questa è una medaglia che mi ripaga appieno.

La Bruni era in una posizione di vantaggio rispetto alla Muller e la manovra troppo decisa e scorretta della francese ha portato i giudici a squalificarla e a consegnare il secondo gradino del podio all'italiana.

Dopo tanti quarti posti che mi bruciavano non mi sono buttata giù e ho continuato a lavorare. Devo ringraziare il mio coach Antonelli che mi sopporta: io sono una testa calda. E anche i miei amici, la mia famiglia e la mia compagna Diletta. Quando dai l'anima e i risultati non arrivano, la testa ti tiene a galla. Se non molli, poi c'è una forma di giustizia.

La gara era iniziata in maniera molto confusa con le due favoritissime brasiliane, Ana Marcela Cunha e Poliana Okimoto, in attacco già dai primi metri. Ma dopo un primo giro sornione la testa della gara è stata presa dall’olandese Sharon van Rouwendal, grande nuotatrice in vasca con un argento mondiale nei 200 dorso a Shangai 2011. Dalla piscina si è trasferita nelle acque libere, ha ricostruito la tecnica di nuotata aggiungendovi un fisico statuario, ed ha imposto alla gara un ritmo terribile che soltanto Rachele Bruni, la Okimoto e in una prima fase la statunitense Haley Anderson hanno retto.

Grazie al ritmo della nuotatrice olandese la gara è proceduta in maniera abbastanza costante nei chilometri centrali. Ma dal chilometro 7 in poi è iniziata la bagarre. Mentre Sharon van Rouwendal iniziava ad allungare, sia la Bruni che la Okimoto venivano prima raggiunte dalla cinese Xin Xin, che ha cercato subito di staccarle senza riuscirci e all’orizzonte è apparsa lo spauracchio numero uno, la francese Aurelie Muller, dotata di ultimi 500 metri inavvicinabili.

E' stato in quel momento che la Bruni ha capito che non era il caso di seguire la van Rouwendal oggi troppo forte, ma era meglio mettersi nella condizione migliore per raggiungere la seconda piazza. Ha cambiato così traiettoria, seguita dalla Okimoto, mentre la cinese è rimasta nella traiettoria di nuoto precedente perdendo tantissimo. Dopo l’ultima boa, il rettilineo finale verso il traguardo è stato lunghissimo. Ad ogni bracciata la francese ha iniziato a recuperare centimetro dopo centimetro, fino a che Bruni, Muller e Okimoto si sono trovate sullo stesso livello a giocarsi la volata finale. Rachele Bruni ha messo dentro tutto quello che aveva e ha giocato le sue carte cercando di superare la Muller. All’ultimo metro, Rachele era avanti e Muller ha deciso di sopravanzarla spingendola sotto l’acqua. La scorrettezza è stata evidente e dopo l’assegnazione del bronzo, Rachele ha velocemente ricevuto un argento meritato e splendente.

Rachele Bruni rientra nella grande tradizione italiana del nuoto di fondo, in cui abbiamo già vinto medaglie ai Mondiali e alle Olimpiadi (l’ultima affermazione olimpica è stato il bronzo di Martina Grimaldi a Londra 2012) e domani ci sarà la stessa gara per gli uomini con Federico Vanelli e Simone Ruffini, campione mondiale in carica della 25 chilometri, in corsa.

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