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Paralimpiadi 2024

Iraniano vince l’oro paralimpico, lo perde per 2 gravi violazioni: fa gesti “proibiti” dal regolamento

Sadegh Beit Sayah ha solo accarezzato la medaglia d’oro, sottrattagli dal Comitato per squalifica ricevuta in seguito a due ammonizioni. Cosa ha fatto? Mimato il taglio della gola e mostrato una bandiera “illecita” dopo la vittoria.
A cura di Maurizio De Santis
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Sadegh Beit Sayah è il lanciatore di giavellotto iraniano passato dalla gioia alla rabbia (e alla disperazione) nel giro di pochi attimi. La medaglia d'oro conquistata nella finale maschile F41 alle Paralimpiadi l'ha potuta solo immaginare, vedendola sfumare sul più bello. E quel lancio da record di 47.64 metri ha alimentato grande amarezza. Perché gli è stata negata? È stato squalificato per comportamento scorretto, passibile di ammonizione: ne ha prese ben due e il metallo più prezioso da sogno realizzato s'è trasformato in incubo a occhi aperti. I funzionari del Comitato sono stati inflessibili nei suoi confronti, ritenendo l'atteggiamento avuto nel al di là di ogni comprensibile esuberanza.

Cosa ha fatto Sayah per meritare una punizione tanto severa

Sono due i momenti chiave durante i quali ha violato il codice di condotta: ha esultato mimando il taglio della gola quando ha appreso che aveva scagliato l'attrezzo a una distanza da primato, pregustando già l'oro; ha srotolato e mostrato una bandiera dal contenuto religioso che i commissari hanno ritenuto "proibita" secondo le norme. Due situazioni e altrettanto richiami che lo hanno portato alla squalifica, con l'assegnazione del primo posto all'indiano Navdeep, il cui lancio di 47,32 metri gli aveva inizialmente fatto guadagnare l'argento. A scalare, l'argento è andato al cinese Sun Pengxiang e il bronzo all'iracheno Wildan Nukhailawi.

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La delegazione iraniana ha contestato la decisione e presentato subito appello (ma vanamente) sostenendo che quel gesto (la decapitazione) non era da considerarsi violento, perché voleva solo sancire che aveva fissato il nuovo primato, e sul quel labaro c'era scritto nulla di oltraggioso ma "Ya Zahra", un semplice omaggio a un'importante figura religiosa, Hazrate Zahra, figlia del profeta Maometto e amata da tutti i musulmani.

Quali sono le regole violate secondo il Comitato Paralimpico

Per i funzionari del Comitato Paralimpico Internazionale il regolamento parla chiaro. Sono due le trasgressioni valse la squalifica per cumulo di ammonizioni. La prima (il gesto del taglio della gola) prende in esame le ricadute del Codice etico e di condotta ed è ai sensi della norma 8.1: "Il Codice etico dell'IPC e il Codice di condotta dell'atletica paralimpica mondiale si applicheranno a tutti i partecipanti alle competizioni riconosciute dall'atletica paralimpica mondiale. Qualsiasi violazione del presente Regolamento sarà determinata in conformità con le procedure descritte nel Codice di condotta mondiale di atletica paralimpica".

L'esposizione della bandiera ha inoltre violato la regola 1.11 del Codice etico dell'IPC  secondo cui gli atleti devono "astenersi dall'utilizzare i Giochi Paralimpici e il Movimento Paralimpico per promuovere qualsiasi programma politico, diverso dalla promozione dello sport per le persone con disabilità e dalla democrazia, dall'emancipazione, dall'uguaglianza e dalla tutela dei diritti umani". Beit Sayah ha ricordato come a Tokyo 2020 mostrò la stessa insegna ma nulla gli venne contestato. Non gli è servito.

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