Ipotesi di complotto per far fuori la campionessa di dressage dalle Olimpiadi: “Puzza di sabotaggio”
Non accenna a scemare l'attenzione esasperata che nel Regno Unito sta circondando la vicenda clamorosa, scioccante, che ha visto una delle più grandi atlete nella storia dello sport inglese, la cavallerizza Charlotte Dujardin, essere costretta a rinunciare a partecipare alle Olimpiadi di Parigi, poco prima peraltro che la Federazione Internazionale Sport Equestri la sospendesse. La 39enne amazzone paga a carissimo prezzo – non solo sul piano sportivo, visto il livello di fango che la sta travolgendo – l'emergere dal passato di un orrendo video in cui la si vede frustare ripetutamente, ben 24 volte in un minuto, un cavallo, nel corso di una lezione ad un'allieva tenuta nella sua scuderia inglese. Eppure, pur nell'unanime condanna, qualcuno avanza l'ipotesi che la Dujardin sia caduta vittima di un complotto, vista soprattutto la tempistica della denuncia.
L'ipotesi di complotto ai danni di Charlotte Dujardin
I responsabili della squadra britannica di dressage hanno dichiarato che il video in questione è stato diffuso "per causare il massimo danno" al sogno della campionessa di portarsi a casa la settima medaglia olimpica della sua carriera, un successo che l'avrebbe resa la primatista in solitario nella storia dello sport britannico (attualmente è a pari merito a quota sei con la ciclista Laura Kenny). Un sogno spazzato via a meno di 72 ore dalla cerimonia di apertura di Parigi 2024, visto che le terribili immagini – non smentibili – del maltrattamento al cavallo hanno fatto crollare il terreno sotto i piedi della Dujardin.
Il capo di British Dressage Jason Brautigam ha dichiarato in una lettera ai membri dell'organizzazione che le azioni della cavallerizza erano "completamente inaccettabili", ma ha continuato a gettare benzina sul fuoco sull'idea che potessero essere in atto dei trucchi sporchi nei confronti della leggendaria campionessa e di riflesso anche dello sport britannico, che perde una medaglia quasi sicura ai Giochi di Parigi. Brautigam ha messo in dubbio l'affermazione della denunciante che ha diffuso il video e che ha voluto restare anonima, secondo la quale l'improvvisa diffusione del filmato, girato alcuni anni prima, era stata fatta per "salvare il dressage", definendo la frase "un po' disonesta".
Ed anche Madeleine Hill, ex corrispondente di dressage per la rivista Horse & Hound, ha rinfocolato i sospetti di una denuncia ‘ad orologeria': "La tempistica di questo video, pochi giorni prima delle Olimpiadi, puzza di sabotaggio. Per me è sospetto". Dal canto suo, l'avvocato olandese Stephan Wensing – che ha sollevato pubblicamente il caso – si è rifiutato di rivelare l'identità della sua cliente quando ha diffuso il video al mondo all'inizio della settimana. Non si sa se anche lei sia olandese, il che acuirebbe i sospetti, visto che la squadra dei Paesi Bassi è sempre stata una forte rivale del Team GB negli sport equestri.
Il team olandese nega di essere coinvolto nella diffusione del video
Peraltro il team olandese ha immediatamente smentito ogni insinuazione secondo cui la fuga di notizie su Dujardin provenisse da loro, insistendo sul fatto che loro stessi avevano "visto il video solo dopo la sua pubblicazione". Un portavoce della squadra olandese ha dichiarato di "rammaricarsi per l'espulsione della nostra collega atleta", ma di "condannare anche il metodo di allenamento utilizzato dalla Dujardin nel video", aggiungendo che "questo non ha posto nei nostri sport equestri, dove il benessere del cavallo viene prima di tutto".
Qualunque sia stata la fonte prima del video, evidentemente girato da qualcuno che quel giorno assisteva alla lezione della giovane allieva nella scuderia della Dujardin, e per qualsiasi scopo sia stato tirato fuori solo adesso alla vigilia delle Olimpiadi con tempismo sospetto, non c'è alcun dubbio sul fatto che non poteva che portare – per la potenza scioccante di quanto visto – alla distruzione della carriera di un'icona come Charlotte, che sull'amore e sull'empatia con i cavalli ci aveva costruito tutta la sua immagine. Anzi di più, una vita intera.