Intercettazioni shock sullo scandalo Farfalle: “Bisogna aspettare e quando è ora dargli una bastonata nella testa”
L'istanza alla Procura generale del Coni delle ex farfalle, Anna Basta e Nina Corradini, ha riacceso i riflettori sul caso scoppiato nel 2022 nella ginnastica azzurra proprio da una denuncia delle ex atlete che portarono alla luce gli aspetti più controversi della vicenda, accusando l'allenatrice, Emanuela Maccarani, di aver reato un clima pesante, tossico, per il trattamento ricevuto. Il tecnico, la cui posizione sul piano penale è stata dichiarata improcedibile dalla procura di Monza, ha ricevuto dagli organi di disciplina sportiva solo un'ammonizione "per aver pronunciato in più occasioni espressioni inadeguate nei confronti delle atlete". Ma quel verdetto è stato impugnato dagli avvocati delle querelanti che hanno chiesto l'annullamento della sentenza 14 del 9 ottobre 2023 e la revisione del processo dinanzi al tribunale della ginnastica.
Quali sono i documenti nelle mani dei legali a sostegno della loro tesi
I riferimenti sottolineati nelle 350 pagine del dossier sarebbero gravi e costituirebbero la prova di una presunta complicità tra procura sportiva, allenatrice e i vertici del movimento. La tesi ruota intorno alla figura di Michele Rossetti, il cui ruolo di pm federale avrebbe mostrato crepe quanto a riservatezza e indipendenza dal potere politico. Negli atti in possesso degli avvocati di Basta e Corradini ci sarebbero intercettazioni che certificherebbero quelle gravi mancanze e, al tempo stesso, sostengono le argomentazioni sulla (ipotetica) connivenza tra le differenti figure nell'ambito della federginnastica.
Le intercettazioni: "Però qualche bacchettata si potrebbe pure dare"
La data del 17 novembre 2022 riconduce a cosa sarebbe accaduto dopo l'audizione di Basta e Corradini: Rossetti, nel rapporto raccolto dagli inquirenti e registrato nei brogliacci, ne avrebbe parlato con il presidente federale, Gherardo Tecchi, facendo una riflessione contro l'allenatrice, Ginevra Parrini, che in tv aveva mostrato solidarietà nei confronti delle ragazze: "Se questa è tesserata ancora – si legge nelle intercettazioni riportate dal Corriere della Sera -, non so se sia opportuno in questo momento che sennò lo strumentalizzano -, però qualche bacchettata si potrebbe pure dare".
Non sarebbe stato l'unico momento di dialogo diretto tra Rossetti e il presidente Fgi. Quest'ultimo, nel commentare la questione con un consigliere, si sarebbe espresso così: "Se uno le volesse attaccare queste tre o quattro le possiamo fare nere, ma non si può perché la gente se tu vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine … bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa". A corredo c'è un'altra intercettazione che risale allo stesso giorno e nella quale Rossetti spiega che il problema vero è l'ampio risalto dato dai media alle informazioni trapelate tramite Basta e Corradini a causa delle quali è scoppiato lo scandalo: "Dicono cose che che hanno avuto una risonanza paurosa… invitate da tutte le parti… io ho scatenato i miei agenti segreti… dicendo trovatemi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste e me le sentirò".
Nei dialoghi anche la conta dei testimoni segnati con "due crocette" e "due trattini"
Altro aspetto inquietante, qualora si arrivasse alla revisione del processo sportivo, è quello contenuto in un'altra intercettazione che vede protagonista lo stesso Rossetti ma con un altro interlocutore: è il vice-presidente, Peroni, allora garante pro tempore dell'Accademia. Assieme discutono dei testimoni che verranno ascoltati, segnando con "due crocette" e "due trattini" quelli favorevoli, contrari o comunque non controllabili.