Inghilterra umiliata, restituisce l’argento olimpico nella staffetta 4×100: “Vera tristezza”
Ricardate le illazioni, i sospetti e le battute maligne sugli ori olimpici conquistati dall'Italia? A finire nel mirino fu prima Marcell Jacobs, per la medaglia ottenuta nei 100 metri piani (9″80). In molti lasciarono trapelare, in maniera nemmeno tanto velata, che dietro quella prestazione dell'azzurro ci fosse dell'altro. Quando lo stesso velocista concesse il bis – questa volta nella staffetta 4×100 con Patta, Desalu e Tortu – le perplessità divennero martellanti e fastidiose. I risultati "puliti" della pista hanno messo a tacere le malelingue.
Dai controlli, infatti, emerse che c'era qualcosa di irregolare ma andava cercata altrove. Dove? Nel quartetto della selezione inglese per il caso di positività al doping di Chijindu Ujah (primo frazionista) che venne rilevato il 12 agosto scorso. Il test a cui venne sottoposto evidenziò la presenza di due sostanze proibite (Ostarina e S-23) utilizzate per “costruire” la muscolatura.
A distanza di sei mesi arrivò anche la sentenza durissima del Tribunale Arbitrale dello Sport: cancellazione ufficiale dell'argento ottenuto ai Giochi di Tokyo 2020. La Gran Bretagna, che era stata battuta dagli azzurri (37″50) per un centesimo 37″51), venne estromessa dal podio a beneficio del Canada e della Cina. Oggi il comitato olimpico d'Oltremanica ha compiuto un gesto inevitabile. Un atto dovuto che è al tempo stesso un'ingiustizia e un'umiliazione per quegli atleti della staffetta che avevano affrontato la gara in maniera onesta e leale.
Il Ceo britannico ha parlato dell'episodio con grande rammarico: "È con vera tristezza che abbiamo dovuto chiedere la restituzione di medaglie, certificati e spille… di tutto… ai nostri atleti. È stato molto duro soprattutto per i tre che sono stati puniti pur non avendo colpa. Ma questo è il verdetto del Tas e dobbiamo rispettarlo. Così come siamo stati chiari che lo stesso trattamento deve essere riservato anche ad altre nazioni i cui atleti hanno infranto le regole del doping".
Sia pure a malincuore, gli altri tre membri della staffetta britannica della 4×100 sono stati costretti a togliere dalle loro bacheche l'argento e – cosa peggiore – vedere vanificati mesi di sacrificio negli allenamenti oltre a subire l'umiliazione di una cancellazione del premio. A Nethaneel Mitchell-Blake, Zharnel Hughes e Richard Kilty null'altro è rimasto che un pugno d'amarezza.