Ingebrigtsen è ultimo tutta la gara ma poi vince: è una strategia astuta, ha funzionato ancora
Jakob Ingebrigtsen, campione olimpico nei 5 mila metri e oro agli Europei di atletica a Roma nella stessa specialità, ha un modo particolare di stare in gara. Preferisce piazzarsi in fondo al gruppetto: non è solo una questione strategica, per dosare le energie e poi piazzare aumentare il ritmo della falcata lasciando in fila gli avversari, ma una forma di precauzione.
Un piano gara a scopo precauzionale
Di cosa ha paura? Restare coinvolto in una delle cadute che rischiano di compromettere la gara quando i corridori sono così vicini che basta poco, anche un leggerissimo tocco, per ritrovarsi a terra. È successo anche in occasione della batteria di semifinale: all'inizio dell'ultimo giro in quattro hanno saggiato la pista provocandosi lividi ed escoriazioni. Il norvegese s'era tenuto a distanza di sicurezza.
"Per fortuna ho imparato che è saggio fare una cosa del genere – ha ammesso ai media norvegesi -. Ho avuto anche il tempo di decidere esattamente come e dove potevo spostarmi, quale fosse il corridoio giusto per infilarmi".
Da ultimo a primo in batteria all'ultimo giro
Se in un primo momento Ingebrigtsen dà l'idea di aver perso tempo e terreno preziosi, in realtà la progressione che mette in atto ribalta tutto: dalla possibilità dell'italiano, Riva, di chiudere al comando la gara di qualificazione fino all'idea che anche un campione come lui può avere una battuta a vuoto. Invece no, nel finale (quando mancano 200 metri circa) ristabilisce le gerarchie concedendosi perfino un faccia a faccia con lo stesso Riva prima di bruciarlo allo sprint e chiudere al comando.
Cosa c'è di strano? La straordinaria disinvoltura con la quale, senza nemmeno doversi sforzare più di tanto, compie e perfeziona la rimonta riuscendo anche a vincere con il tempo di 3:37.65, superando negli ultimi metri Federico Riva (secondo in 3:37.75). Quarto piazzamento per un altro italiano Ossama Meslek che ha completato la batteria in 3:38.41, alle spalle del francese Azeddine Habz (3:38.37).
Domani sera, non prima delle 22, c'è in palio la finale dei 1500 metri, Ingebrigtsen tornerà in pista per fare filotto e tentare il bis dopo aver infilato al collo la medaglia più preziosa nei 5000 metri. Un successo arrivato a margine di una prova di forza e di superiorità netta. Un successo che va a rimpinguare un medagliere personale nel quale, a livello continentale, già spiccano i trofei conquistati nei 1500 e nei 5000 metri piani a Berlino 2018 e a Monaco di Baviera 2022. È inoltre il vincitore degli Europei di cross nel 2021 e nel 2022..