Incredibile a Eugene: gli atleti trovano un cameraman in mezzo alla pista e devono dribblarlo
Qualcosa di mai accaduto in una gara dei Mondiali di atletica, una cosa del genere si era vista solo in uno spot degli anni '80 (ma era la magia del piccolo schermo). A Eugene durante la 3000 metri siepi maschili un cameraman totalmente concentrato sul suo lavoro non si è accorto di essersi posizionato al centro della pista, e a un certo punto sulla pista dell'Hayward Field gli atleti impegnati nella gara hanno dovuto dribblare quel cameraman che improvvisamente è diventato parte integrante della gara.
Quella disattenzione poteva anche creare qualcosa di veramente pericoloso, ma fortunatamente nulla di serio è accaduto, ma le immagini comunque restano davvero molto particolari, e probabilmente saranno uniche nel suo genere, perché pare difficile che un giorno si possa ripetere qualcosa del genere.
Le polemiche sono montate velocemente, nonostante per fortuna non sia accaduto nulla e il cameraman dopo essersi accorto dell'errore si è velocemente allontanato. L'atleta americano Evan Jager al New York Times ha detto: "Quando l'ho visto ero un pò preoccupato che si potesse spostare in un modo o nell'altro, proprio all'ultimo secondo, ma per fortuna non si è reso conto che eravamo lì finché non lo abbiamo superato tutti".
Ma viene anche spontaneo chiedersi, perché quel cameraman era in mezzo alla pista di atletica? La risposta è semplice. Stava facendo il suo lavoro e stava riprendendo la finale del salto triplo femminile, che si stava tenendo poco più in là. Nessuno dalla regia lo ha avvisato, nessuno gli ha predetto quello che stava per succedere, quindi lui è colpevole sì di aver commesso una grande leggerezza e di aver, potenzialmente, rischiato di produrre un incidente, ma non è stato il solo a sbagliare. E questa è solo l'ultima grande polemica di questi Mondiali, nei quali sono state assegnate delle sanzioni che hanno prodotto squalifiche che hanno fatto esplodere una grande diatriba anche tra gli atleti di oggi e di ieri, che commentano l'evento, come Michael Johnson.