Incidente Zanardi, il camionista: “Me lo sono trovato in curva, sono riuscito a sterzare”
"Me lo sono trovato in curva, sono riuscito a sterzare". L'autista del camion coinvolto nell'incidente con Alex Zanardi ha lasciato al suo avvocato il compito di spiegare cosa è accaduto sul luogo dell'impatto. Quando s'è visto sbucare davanti, all'improvviso, l'ex pilota ha sterzato e fatto il possibile per evitare l'urto. L'uomo risulta indagato ("atto dovuto", hanno ammesso i pm) per le gravissime lesioni provocate in seguito all'impatto violento avvenuto venerdì pomeriggio lungo la statale 146 che da Pienza porta fino a San Quirico d’Orcia.
Il campione paralimpico partecipava a una gara di handbike (staffetta di ‘Obiettivo tricolore') quando ha perso il controllo del mezzo, è finito nella corsia opposta e s'è schiantato contro il veicolo. Massimiliano Arcioni è il legale del conducente che – come rilanciato da Sky – ha raccontato la versione del proprio assistito. L'uomo, 44enne di Siena, è risultato negativo al test per rilevare tracce di alcol o droga ma è sotto shock per la vicenda e il dramma delle condizioni di Zanardi (è in coma farmacologico, ricoverato in Terapia Intensiva avendo riportato fracasso facciale e danni cerebrali importanti).
Meno male che è riuscito a dare una sterzata e a buttarsi verso il limitare della corsia. In questo modo l'impatto è stato sul fianco, altrimenti sarebbe stato un urto frontale con conseguenze ancora più deleterie.
Oltre a sequestrare il camion e l'handbike, i Carabinieri hanno acquisito anche un video amatoriale che potrebbe rivelarsi importante nella ricostruzione dell'incidente. È stato lo stesso camionista a rendere la prima versione ai militari dell'Arma. Secondo le prime testimonianze l'ex pilota, che nel 2001 aveva subito l'amputazione delle gambe a seguito di un altro gravissimo sinistro, avrebbe commesso una manovra errata, ribaltandosi e perdendo il casco protettivo. Toccherà adesso agli inquirenti ricostruire l'esatta dinamica di quei momenti al netto di tutti i riscontri raccolti sul luogo, dall'analisi delle traiettorie fino alle dichiarazioni rese da quanti hanno assistito alla tragedia.
La velocità del camion in quel punto, fatto di tornanti, era molto molto contenuta – ha aggiunto l'avvocato Arcioni -. Il mio assistito è molto provato e trattandosi di un personaggio così straordinario ha subito ancora di più psicologicamente l'accaduto.