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Incidente Zanardi, Bortuzzo: “Alex si riprenderà la vita con la stessa fame di prima”

Manuel Bortuzzo, il nuotatore di Treviso che nel 2019 restò paralizzato a seguito di tre colpi di pistola alla schiena, racconta la sua vicinanza ad Alex Zanardi davanti a questa nuova tragedia: “Ho imparato da lui a trarre positività dai drammi. Quando accadde a me fu tra i primi a chiamarmi e mi disse, ‘sappi che io ci sono’. Ogni volta che penso a lui penso ad un uomo grande e so che riuscirà ancora una volta a farcela”
A cura di Alessio Pediglieri
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La tragedia di Alex Zanardi ha colpito profondamente l'Italia intera e il mondo dello sport in particolare. Moltissime le manifestazioni d'affetto e di solidarietà ad un atleta già colpito duramente dal destino e che si è saputo rialzare, sempre, diventando l'emblema di chi non si lascia trascinare nel vortice della disperazione. Perché Alex Zanardi è stato preso a morsi dalla vita già nel terribile incidente in Formula 1, datato 2001 quando gli vennero amputate entrambe le gambe. Da allora, non si è mai lasciato andare, trasformando la propria vita e se stesso, diventando di nuovo uno straordinario campione, paralimpico, e un uomo capace di superare ogni difficoltà. Una storia che richiama da vicino quelle di altri atleti che hanno dovuto fare i conti con la crudeltà della vita ma che si sono saputi distinguere. Come Bebe Vio o Manuel Bortuzzo.

Quest'ultimo, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 venne gravemente ferito durante un agguato, alla periferia di Roma, da due malviventi che gli scaricarono tre colpi di calibro 38 alla schiena, rendendolo paralizzato. Per il nuotatore di Treviso, l'ultima tragedia di Zanardi, finito contro un camion durante un evento in handbike, ha riacceso la fiamma della lotta e della battaglia infinita contro il destino avverso: "Alex si riprenderà la vita con la stessa fame di prima, anzi di più".

Storie legate dal doppio filo della disgrazia e della rinascita. Quando Manuel Bortuzzo ha avuto l'incidente che gli ha cambiato per sempre la vita, lo stesso Zanardi si è fatto vicino al nuotatore: "Io ci sono, mi ha scritto, dandomi incoraggiamento e forza" ricorda Bortuzzo: "In un messaggio mi ha detto che avrebbe avuto piacere a incontrami privatamente, senza clamori e senza telecamere, solo per fare quattro chiacchiere e stare insieme a me. Purtroppo non ci siamo riusciti, ma lo aspetto".

Insieme a Zanardi, anche Bortuzzo è il testimone vivente che ce la si può fare, si può tornare a vivere un'esistenza normale, diversa certo, ma per la quale vale la pena combattere e resistere:  "La semplice verità è che siamo benedetti a essere qua. Quando rischi di non avere più nullaciò che hai diventa un dono, possibilità, bellezza – ha sottolineato Bortuzzo in una intervista rilasciata a Repubblica – E poi io Zanardi lo vedo tutti i giorni, in un murale davanti a casa mia e ogni volta vedo un grande uomo".

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