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Olimpiadi Tokyo 2020

“In solidarietà con gli oppressi”: il CIO valuta sanzioni per la protesta di Saunders alle Olimpiadi

Raven Saunders ha conquistato la medaglia d’argento nel lancio del peso alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sul podio l’americana ha incrociato le braccia a “X” per esprimere “solidarietà agli oppressi” e per dimostrare il suo continuo sostegno alla causa Lgbt e contro le discriminazioni razziali. Il CIO valuta sanzioni per la protesta sul podio da parte dell’atleta.
A cura di Vito Lamorte
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Mentre le altre atlete medagliate al suo fianco posavano per le foto, Raven Saunders ha alzato le braccia e le ha incrociate formando una X. Subito in tanti si sono chiesti cosa rappresentasse e lei lo ha spiegato: "È l'intersezione di dove si incontrano tutte le persone che sono oppresse, a loro va la mia solidarietà". La venticinquenne americana, che non ha mai nascosto di essere gay né il fatto di essere un'attivista per i diritti dei neri, si è aggiudicata la medaglia d’argento nel lancio del peso femminile ma ora rischia una sanzione disciplinare da parte del CIO. L'atleta di Charleston ha voluto portare le sue battaglie contro il razzismo e per i diritti civili durante la premiazione dell'Olimpiade di Tokyo 2020 perché la sua storia viene da molto lontano.

Saunders ha tentato di suicidarsi, ha vissuto la povertà e ha visto la depressione devastare la comunità nera e le persone che hanno la sua stessa sessualità: ha lottato e continua a farlo per se stessa e per gli altri. Ieri ha deciso che il podio dei Giochi era il posto giusto per rivendicare le cause a lei più care. Dopo il suo secondo posto, ottenuto indossando la maschera dell'Incredibile Hulk, la Saunders si è soffermata sulla finalità del suo messaggio: "Mostrare ai più giovani che non importa in quante categorie cercano di inserirti, puoi essere te stesso e puoi accettarlo. La gente ha cercato di dirmi di non fare tatuaggi, piercing e tutto il resto. Ma guardami ora, sono qui adesso".

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In patria non sono mancate le critiche da parte dei repubblicani e in questo dibattito è rimasta coinvolta anche Simone Biles, che ha appoggiato il gesto della sua collega postando la foto del podio sul suo profilo di Instagram. La protesta della Saunders è arrivata poche ore dopo che Gwen Berry ha promesso di continuare a "rappresentare gli oppressi", dopo che era balzata agli onori delle cronache lo scorso 26 giugno per aver rivolto verso gli spalti una maglietta con la scritta "atleta attivista". Anche in quel caso i repubblicani non la presero bene.

Raven Saunders era già stata alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ma nel 2018 ha tentato di togliersi la vita: quando ha raccontato quell'episodio ha detto che "se non avesse inviato un messaggio a un vecchio terapeuta sarebbe finita diversamente". Adesso è diventata testimonial per la lotta alla depressione e ai problemi mentali. La 25enne è uno dei 180 atleti LGBTQ che gareggiano alle Olimpiadi di Tokyo, numeri riportati da Outsports, e recentemente ha confessato di aver fatto coming out con sua madre in terza elementare ma la sua strada non è stata facile. Ieri l'ennesima tappa del suo percorso, per la quale ha detto che non si scuserà.

Ai Giochi di Tokyo il CIO aveva deciso di lasciare spazio a eventuali gesti politici prima delle gare ma li ha vietati sul podio. La prima a violare questa regola è stata Raven Saunders e per il momento non ci sono notizie su eventuali provvedimenti perché nel consueto briefing quotidiano il Comitato Olimpico ha rifiutato di precisare se intende sanzionare la pesista statunitense: "Siamo in contatto con il comitato olimpico e paraolimpico degli Usa, e con la federazione mondiale di atletica. Vogliamo studiare il dossier, perché abbiamo bisogno di comprendere precisamente cosa sia accaduto". 

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