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Imane Khelif risponde a Trump: “Politiche antitransgender? Non mi intimidisce, sarò a Los Angeles”

Iman Khelif ha risposto indirettamente alla “guerra” che il presidente Trump sta facendo contro gli atleti transgender: “Non mi tocca, io sono nata ragazza e cresciuta ragazza. La verità è già venuta a galla e sarò a Los Angeles a difendere il mio oro”
A cura di Alessio Pediglieri
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Imane Khelif non si fa intimidire, anzi si difende con l'arma migliore che ha: l'attacco. E anche se l'avversario è Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti, la pugile algerina non si tira di certo indietro nell'opporsi apertamente a quelle che definisce senza mezzi termini "politiche antitransgender". Che non la toccano: "Sono nata ragazza e cresciuta ragazza, non mi sento coinvolta. Ma non ho nulla da nascondere: sarò a Los Angeles, a difendere il mio oro".

La risposta di Khelif alle politiche di Trump: "Non mi riguardano, io non sono transgender"

La pugile 25enne ricorda così il successo di Parigi 2024, arrivato tra mille polemiche che l'hanno messa al centro della discussione. Insieme alla taiwanese Lin Yu Ting, ha partecipato alle Olimpiadi dopo che entrambe non avevano potuto competere nei precedenti Campionati del mondo di boxe: "Vi darò una risposta diretta" ha detto in una intervista rilasciata a ITV. "Il presidente degli Stati Uniti ha emesso una decisione relativa alle politiche transgender negli Stati Uniti. Ma io non sono transgender, questo non mi riguarda e non ne sono intimidita. Questa è la mia unica risposta".

"La verità è venuta a galla a Parigi: sono nata ragazza e cresciuta ragazza. A Los Angeles ci sarò"

Khelif ha sempre chiarito che intende difendere la sua medaglia d'oro a Los Angeles 2028: "Una seconda medaglia d'oro, ovviamente. Negli Stati Uniti, a Los Angeles", ha affermato la pugile, che ha anche voluto ricordare i difficili momenti che ha attraversato: "Sono stata profondamente colpita mentalmente dalla massiccia campagna mediatica che mi circondava. Ma come diciamo in Algeria, chi non ha nulla da nascondere non dovrebbe avere paura. La verità è diventata chiara alle Olimpiadi di Parigi" ha ancora aggiunto Khelif. "L'ingiustizia è stata smascherata e la verità è stata riconosciuta dal CIO. Mi considero una ragazza, come tutte le altre. Sono nata ragazza e ho sempre vissuto da ragazza". 

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