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Olimpiadi Parigi 2024

Imane Khelif è orgogliosa e felice: “Io donna come tutte le altre donne, il mio onore è intatto”

L’orgoglio di Imane Khelif dopo la vittoria della medaglia d’oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi: “Sono una donna come tutte le altre donne. Sono nata donna, ho vissuto come donna, ho gareggiato come donna. Il mio onore ora è intatto”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Imane Khelif è felice, la sua Algeria è in festa: la 25enne pugile ha vinto venerdì sera la medaglia d'oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi. Un percorso netto il suo, dal primo incontro vinto tra le polemiche per l'abbandono dell'azzurra Angela Carini, passando per i successi ai punti nei quarti di finale contro l'ungherese Luca Hamori e in semifinale contro la thailandese Janjaem Suwannapheng, fino ad arrivare alla vittoria – mai in discussione – nella finale con la cinese Yang Liu, numero 2 del tabellone. Tutti successi per 5-0: mai oro fu vinto con più merito. Con quella medaglia al collo ed un Paese tutto alle sue spalle, la Khelif può raccontare il suo orgoglio e zittire una volta per tutte chi continua a insistere sulla sua identità sessuale e sul suo diritto di competere tra le donne ai Giochi olimpici.

La gioia di Imane Khelif dopo la vittoria della medaglia d'oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi
La gioia di Imane Khelif dopo la vittoria della medaglia d'oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi

"Imane, Imane" è stato il coro potente che si è alzato dalle tribune del campo Philippe-Chatrier al Roland Garros, teatro delle finali di boxe alle Olimpiadi parigine. Il tifo di migliaia di algerini era tutto per lei, spingendola in ogni secondo dei tre round della finale contro Yang Liu. La Khelif è la prima medaglia d'oro olimpica algerina nel pugilato femminile e la loro prima pugile in assoluto a vincere l'oro dal 1996.

L'orgoglio di Imane Khelif dopo l'oro vinto alle Olimpiadi: "Sono una donna come tutte le altre donne"

"Sono pienamente qualificata per partecipare a questa competizione – ha detto con fermezza la pugile algerina nella conferenza post match – Sono una donna come tutte le altre donne. Sono nata donna, ho vissuto come donna, ho gareggiato come donna, non c'è dubbio. Loro sono nemici del successo, è così che li chiamo. E questo dà anche al mio successo un sapore speciale a causa di questi attacchi".

La pugile algerina esulta al momento del verdetto contro la cinese Yang Liu
La pugile algerina esulta al momento del verdetto contro la cinese Yang Liu

Imane Khelif è una delle due pugili (l'altra è la taiwanese Lin Yu-ting, che stasera combatterà nella finale dei 57 kg) che sono state oggetto della disputa sull'idoneità di genere in queste Olimpiadi, in seguito alla loro squalifica nei Mondiali dilettanti dello scorso anno, dopo che l'IBA – cui il CIO ha poi revocato lo status di federazione internazionale per corruzione della governance e vicinanza al presidente russo Putin – aveva annunciato che le due avevano fallito un test (mai mostrato pubblicamente), con asserita presenza di cromosomi XY (caratterizzanti il sesso maschile) nel loro DNA.

"Con questa medaglia d'oro, la mia dignità, il mio onore vengono prima di tutto"

"Il mio onore ora è intatto – ha continuato la Khelif – Ma gli attacchi che ho subìto sui social sono stati estremamente gravi e hanno un impatto sulla dignità delle persone. Per quanto riguarda l'IBA, dal 2018 faccio boxe sotto la loro egida. Mi conoscono molto bene, sanno di cosa sono capace, sanno come mi sono evoluta negli anni, ma ora non sono più riconosciuti. Mi odiano e non so perché. Mando loro un unico messaggio: con questa medaglia d'oro, la mia dignità, il mio onore vengono prima di tutto".

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