Il telefono di Julia Ituma è stato ripulito, la madre: “Ora è completamente vuoto, cancellato tutto”
"Suicidio", questo dice il primo referto del medico che ha certificato la morte di Julia Ituma due giorni fa a Istanbul, dove la 18enne pallavolista italiana – una delle promesse più luminose dello sport azzurro – aveva appena giocato la semifinale di Champions League contro la squadra padrona di casa. Il verdetto sulla tragica fine della giocatrice milanese dell'Igor Novara dovrà essere avvalorato dal prosieguo dell'indagine aperta dalla Procura turca: ieri pomeriggio si è conclusa l'autopsia di Julia, ma solo lunedì se ne saprà l'esito, mentre sono da completare gli esami tossicologici.
Intanto anche la Procura della Repubblica di Roma ha deciso ieri di aprire una inchiesta sulla vicenda, per rispondere alle tante domande che ancora restano senza risposta. Una riguarda il fatto che la compagna di stanza della giocatrice, la spagnola Lucia Varela, non si sia accorta di nulla dopo essersi addormentata intorno all'una e mezza della notte, mentre proprio in quel lasso di tempo – fino al ritrovamento del corpo senza vita della giovane dopo le 5 del mattino – avrebbe avuto luogo il tragico gesto.
La risposta a questa domanda sembra arrivare dalla ricostruzione della polizia scientifica turca: dopo essere uscita sul ballatoio, Julia si sarebbe chiusa alle spalle la grande porta finestra della stanza numero 607 al sesto piano del Volley Hotel, rendendo impossibile per Lucia addormentata accorgersi di qualcosa. Il rilevamento delle impronte digitali su ringhiera e battenti dovrebbe dare la certezza sugli ultimi istanti di vita della ragazza e confermare in via definitiva la pista del gesto volontario.
"La finestra è stata trovata chiusa, così mi hanno detto – conferma a Repubblica la madre di Julia, Elizabeth, che non riesce a trovare pace per non aver notato che qualcosa non andava nella figlia – Se aveva dei problemi, io purtroppo non me ne sono mai accorta. Non mi sono mai accorta assolutamente di niente, lei non parlava di sé se non in termini positivi. E ora io sono piena di sensi di colpa. Non ho capito niente di lei, ma lei doveva dirmi cosa le succedeva. Invece ci dava un'immagine di serenità, come a Pasqua, quando mi ha chiesto un pranzo ‘come dio comanda'. L'agnello, l'uovo di cioccolato…".
La madre della pallavolista è già tornata a casa, dopo aver dato l'ultimo saluto a Julia all'obitorio della capitale turca, mentre il corpo della giovane dovrebbe arrivare oggi in Italia. Tra le questioni che andranno approfondite c'è quella del telefonino della giocatrice, sequestrato dalla polizia e analizzato in maniera approfondita per trovare tracce delle ultime chiamate e chat di quella maledetta sera. La signora Elizabeth è rimasta tuttavia sorpresa da qualcosa: "Io l'ho visto, ma era completamente vuoto. L'ho acceso, ma dentro non c'era più niente. Cancellati gli sms, la rubrica, e i messaggi WhatsApp. Anzi, sparita anche la app di WhatsApp. Gli inquirenti hanno sicuramente copiato il contenuto per capire con chi ha parlato e chattato prima". Il motivo per cui poi sia stato tutto cancellato non è dato sapere.