Il segnale di Jake Paul a Tyson che alimenta i sospetti sull’incontro truccato. Una pugile: “È così”
Il sospetto che l'incontro di boxe tra Jake Paul e Mike Tyson fosse stato in qualche modo già scritto, accomodato, allestito quale evento conclusivo delle puntate di una sorta di reality tra ring e realtà c'era prima che suonasse il gong, c'è stato più ancora a match concluso. Lo Youtuber ha vinto per decisione unanime contro l'ex campione mondiale dei pesi massimi, 58enne e apparso in condizioni fisiche inficiate dagli acciacchi e da problemi fisici precedenti. Si è perfino inchinato a lui in segno di profondo rispetto prima che tutto finisse e si arrivasse al verdetto.
I dubbi e la delusione degli spettatori dal vivo e da casa
Ma c'è stato più di un episodio che ha fatto drizzare le antenne o, più semplicemente, ha sobillato quel retro-pensiero che ha accompagnato fin dall'inizio l'evento: ovvero che la posta in palio molto alta (i guadagni milionari intascati) valesse il gioco, anche a costo di correre qualche rischio (soprattutto da parte di Kid Dynamite che a giugno scorso era stato ricoverato per un'ulcera).
Anzi, nel corso dell'incontro è la sensazione preminente che ha pervaso tanto gli spettatori accorsi numerosi nel palazzetto quanto quelli a casa collegati a Netflix, al punto che chi ha potuto o ha abbandonato il posto a sedere nell'arena fischiando per la delusione oppure ha spento la tv (furente anche per uno streaming a singhiozzo). Per intensità, per ritmo e per alcuni momenti del duello sul quadrato il dubbio che tutto fosse solo un grande spettacolo è divenuto certezza secondo molti utenti, opinione corroborata anche dal giudizio di un ex pugile e di un'altra figura che nel mondo dei guantoni c'è tutt'ora.
Le parole della pugile presente a bordo ring: "Sì, è stato sistemato"
Prima che in Texas si accendessero i riflettori sul combattimento era stato l'ex campione inglese Carl Froch a sostenere che tutto era stato già deciso in anticipo, facendo addirittura riferimento a una misteriosa "clausola anti-violenza" che avrebbe impedito ai contendenti di farsi troppo del male e spiegherebbe perché tanto Paul quanto Tyson spesso hanno preferito rallentare più che affondare i colpi quando ne avevano l'opportunità. Dopo l'incontro, Sara Bailey, campionessa mondiale WBA dei pesi mosca leggeri, che venerdì sera nell'undercard era all'angolo di Lucas Bahdi (canadese dei pesi leggeri), non ha avuto remore nell'esprimere perplessità. "Sì, è stato sistemato… mi dispiace", ha ammesso a Es News e di rimando Bahdi ha aggiunto: "Penso che Paul se l'è presa comoda".
I sospetti degli utenti e i presunti segnali in un paio di video
E il fatto che Paul abbia perfino ammesso nella conferenza stampa post-combattimento che non stava cercando di mettere ko l'avversario ha dato la stura a quei commenti sui social che hanno definito "finto" o "spettacolo da baraccone" quanto s'è visto. "Volevo offrire uno show ai fan, ma non volevo ferire qualcuno che non aveva bisogno di essere ferito – ha ammesso spiegando di aver provato quasi pietà -. C'è stato un punto in cui Tyson non si impegnava più, la sua età di stava facendo sentire… Quella cosa del combattimento duro è passata con l'avanzare dei round".
Non è finita. C'è anche chi ha individuato almeno un paio di dettagli in particolare, segnali convenzionali che avevano un significato specifico: fermarsi e non esagerare. Il primo sarebbe coinciso con un gancio di sinistro di Iron Mike che ha centrato in pieno volto Paul: Tyson non lo aggredisce più ma si stacca da lui, indietreggia nonostante quella botta tremenda al mento avesse fatto barcollare il rivale. "Proprio qui Mike ha detto: Ops, devo fermarmi altrimenti non verrò pagato…", è la riflessione condivisa da molti utenti che sui social hanno commentato negativamente quel duello ‘finto'. Il secondo sarebbe stato più evidente: quando lo Youtuber ha fatto la linguaccia, qualcosa che ha fatto anche in altri incontri ma che nello specifico, a giudicare da come sono andate le cose, aveva uno scopo chiaro. Ossia, avvertire Tyson di stare calmo