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Il padre di Kelvin Kiptum chiede di indagare sulla sua morte: “Alcune persone lo cercavano”

Il padre del primatista mondiale della maratona deceduto in un incidente stradale, Kelvin Kiptum Cheruiyot, non è convinto che la morte di suo figlio sia stata una fatalità e chiede di aprire un’inchiesta sulla scorta delle sue rivelazioni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il mondo dell'atletica leggera mondiale è sotto shock per la tragica morte di Kelvin Kiptum Cheruiyot, il primatista mondiale della maratona rimasto ucciso in un incidente stradale in patria. Il kenyano non ha avuto scampo nel terribile impatto – era lui stesso al volante – ed assieme a lui è morto anche il suo allenatore, il ruandese Gervais Hakizimana, mentre una terza persona che si trovava a bordo della Toyota Premio è ricoverata in ospedale in condizioni serie ma non in pericolo di vita. Una terribile fatalità, un appuntamento ineluttabile col destino, per un atleta che aveva appena fatto la storia della maratona, stampando a Chicago il tempo spaziale di 2:00:35. O forse no, forse non è stato un semplice incidente: è questo il sospetto del padre di Kiptum, che chiede di aprire un inchiesta e racconta perché pensa che suo figlio potrebbe essere stato fatto fuori.

La macchina in cui viaggiava Kelvin Kiptum Cheruiyot, completamente distrutta nell'incidente fatale
La macchina in cui viaggiava Kelvin Kiptum Cheruiyot, completamente distrutta nell'incidente fatale

Samson Cheruiyot è l'uomo che parla con tutta la disperazione di un padre che ha appena perso un figlio a 24 anni, per lui non importa che sia un campione che avrebbe provato a fare la storia alle prossime Olimpiadi di Parigi, per lui era il suo ragazzo e non vuole rassegnarsi a che venga tutto archiviato come un incidente: "C'erano alcune persone che sono arrivate qualche giorno fa in cerca di Kiptum, ma si sono rifiutate di identificarsi. Ho chiesto loro di mostrarmi un documento d'identità, ma hanno scelto di andarsene. Kiptum era il mio unico figlio. Ha lasciato me, sua madre e i suoi figli. Sono distrutto".

Tra le lacrime, l'uomo ha raccontato che l'ultima volta che aveva parlato con suo figlio, Kiptum gli aveva assicurato che si sentiva bene e che era pronto a battere nuovamente il record della maratona, scendendo sotto le due ore, primo uomo a riuscirci: "Ha detto che il suo corpo era in forma e che avrebbe potuto correre in 1:59:00. Poi mi ha detto che qualcuno sarebbe venuto e ci avrebbe aiutato a costruire una casa".

Kiptum posa davanti al suo strepitoso record nella maratona lo scorso 8 ottobre
Kiptum posa davanti al suo strepitoso record nella maratona lo scorso 8 ottobre

Drammatico il racconto di come il padre del campione ha saputo della disgrazia, ovvero attraverso la TV: "Ho ricevuto la notizia della morte di mio figlio mentre guardavo il telegiornale. Sono andato sul luogo dell'incidente, ma la polizia aveva portato il corpo a Eldoret".

Anche il governatore della contea keniana dove è avvenuto l'incidente si è unito alla richiesta del padre dell'atleta di andare a fondo nell'appurare la verità: "Siamo profondamente addolorati per la perdita di Kiptum e chiediamo alla polizia di accelerare le indagini in modo da poter scoprire cosa ha causato l'incidente". Resta un vuoto enorme nello sport mondiale: in queste ore sui social sono tanti i post di addio ad un ragazzo che già era leggenda e che probabilmente lo resterà a lungo, come a lungo resterà imbattuto un record venuto da un altro mondo.

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