Il padre del nuovo Bolt dice che c’è un errore: “Non si chiama Gout Gout, quella è una malattia”
Sabato scorso Gout Gout ha corso i 200 metri in 20"04, battendo a 16 anni il record assoluto dell'Australia e dell'Oceania sulla distanza, il 20"06 di Peter Norman che resisteva addirittura dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Un tempo quello di Gout Gout che Usain Bolt non aveva fatto alla sua stessa età (per il giamaicano c'è il 20"13 stabilito in una gara Under 18 alle Barbados nel 2003) e che lo ha già fatto definire ‘il nuovo Bolt', con la prospettiva di dominare la velocità mondiale per i prossimi 20 anni. Negli ultimi giorni il nome di Gout Gout ha fatto il giro del mondo (il giorno prima aveva fatto segnare uno strepitoso 10"04 ventoso e dunque non omologabile sui 100 metri), ma adesso si viene a sapere che quel nome è sbagliato. È lui ma non è lui: il padre del giovane fenomeno ha rivelato che in realtà suo figlio non si chiama Gout Gout, sostenendo che ci sarebbe stato un equivoco sulla sua reale identità.
Il nome del nuovo fenomeno della velocità mondiale è sbagliato: si chiama Guot Guot
Il padre Bona ha chiarito che il nome del velocista è Guot Guot, che si pronuncia "gwot", dunque con la "o" e la "u" invertite. Bona Guot è stato intervistato dalla TV australiana Channel 7 e ha affermato che la causa dell'errore è uno strafalcione di ortografia commesso dal governo sudanese dopo la fuga della sua famiglia dal Paese africano in Egitto, da dove poi avrebbe raggiunto l'Australia. Inizialmente i Guot avevano intenzione di trasferirsi in Canada, ma sono arrivati prima i documenti del governo australiano, quindi hanno optato per trasferirsi lì.
Il padre infastidito: "Non voglio che mio figlio venga chiamato con il nome di una malattia, la gotta"
"Il suo nome è Guot, dovrebbe essere Guot – ha detto Bona – Quando sento la gente chiamarlo Gout Gout non sono davvero felice per lui". Il padre del velocista ha fatto riferimento anche alla gotta, una malattia infiammatoria artritica che in inglese si chiama proprio ‘gout', il che rende fastidioso per lui sentire chiamare così suo figlio: "So che la gotta è il nome di una malattia, ma non voglio che mio figlio venga chiamato con il nome di una malattia… è una cosa inaccettabile. È molto importante a livello culturale, se una famiglia vede Guot Guot correre si identifica con il nome, ma quando sente Gout Gout ne perde il significato".
Papà Bona ha aggiunto che cercherà presto di ripristinare la grafia corretta del nome di suo figlio: "Per me non importa come lo si voglia chiamare. Lasciate che lo chiamino così, ma per quanto mi riguarda, so che il suo nome è Guot, questo è quello che so. Sua madre lo chiama Guot e lo stesso vale per me che lo chiamo Guot". Quello che è certo è che siamo di fronte ad un fenomeno che a quasi 17 anni (li compirà il prossimo 29 dicembre) è già il sesto atleta sotto i 20 anni più veloce al mondo sui 200 metri. Il record di Bolt di 19"19 sembra venire da un altro pianeta, ma mai come stavolta c'è qualcuno che potrebbe quanto meno avvicinarlo, visti i margini di crescita enormi che ha ancora Guot Guot, per chiamarlo come vuole suo padre.