Il neurochirurgo che ha operato Zanardi: “Tutte le ossa della faccia erano rotte”
Alex Zanardi sta lottando tra la vita e la morte dopo l'incidente in cui è rimasto coinvolto con la sua handbike sulla strada statale 146 che da Pienza porta fino a San Quirico d'Orcia nel corso di una tappa della gara a staffetta “Obiettivo 3”. Il campione paralimpico, tra gli organizzatori dell'evento sportivo, dopo l'incidente è stato trasportato al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena dove è stato sottoposto ad un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale e ora è ricoverato in terapia intensiva.
Il bollettino medico delle ore 12:30 ha visto il professore Sabino Scolletta, dirigente della rianimazione, soffermarsi sul "danno cerebrale importante e sul quadro clinico difficile da valutare" ma poche ore prima, dopo la comunicazione medica delle ore 10:00, il dottor Giuseppe Oliveri, primario di neurochirurgia che ha operato l'atleta paralimpico ieri sera, ha parlato così delle condizioni di salute dell'ex pilota di Formula 1:
Fratture? Zanardi ha un fracasso facciale, in pratica tutte le ossa della faccia erano rotte. Dal punto di vista neurochirurgico, aveva fratture delle due ossa frontali. Il paziente è in coma farmacologico, ha danni cerebrali importanti. L’intervento è andato come doveva andare, è la situazione iniziale che era tanto grave. Quando il cervello sarà meno gonfio, dovranno intervenire i colleghi maxillo-facciali per ricostruire anche la parte facciale, che in questo momento abbiamo un po' trascurato perché c’era un problema di rischio di vita immediata.
Lo specialista: La situazione è grave, può anche morire
Il neurochirurgo si è soffermato sui prossimi passaggi che verranno effettuati tenendo sempre in conto il quadro clinico. Un in particolare il concetto sottolineato: servirà avere fiducia e pazienza perché i miglioramenti sono molto "lenti" in casi del genere.
I prossimi passaggi? Il paziente deve prima stabilizzarsi, tra una settimana o tra dieci giorni, quello si vedrà. Se le cose vanno bene, pian piano potrebbe risvegliarsi ed essere valutato. Ha fatto una TAC subito dopo l’intervento, per adesso non facciamo altre TAC. Lui ha un catetere per la misurazione della pressione intracranica, che ci tiene informati sulle condizioni dell’encefalo. In questo momento non valutiamo il quadro neurologico, è una cosa che vedremo a distanza, quando si sveglierà, se si sveglierà. La situazione del paziente è grave, nel senso che può anche morire. In questi casi i miglioramenti sono lenti, mentre i peggioramenti sono repentini.