Il letto delle Olimpiadi è troppo corto, il tennista Jarry trova una soluzione alternativa
Dei letti delle Olimpiadi se n'è parlato tanto. I letti di cartone, che non provocano danni all'ambiente, che erano stati definiti anti-sesso, ma che in realtà anti-sesso non lo sono, sono comunque oggetto di discussione, un po' come accade ogni quattro anni sulle regole e le vicende del Villaggio Olimpico. E ora i letti tornano in tendenza grazie a Nicolas Jarry, che ha dovuto trovare una soluzione alternativa per il suo letto che era troppo corto per lui.
Jarry è uno dei portabandiera del Cile
Nicolas Jarry dopo aver raggiunto la finale degli Internazionali d'Italia ha fatto un bel balzo in classifica, sembrava pronto a vivere la sua annata migliore, ma un infortunio lo ha fermato, insieme a un paio di sconfitte pesanti. Ai Giochi c'è, pure se non è al meglio. Presente, anzi, in prima linea perché avrà l'onore di essere uno dei due portabandiera del Cile, con Antonia Abraham, che concorre nel canottaggio.
Jarry ha scoperto che il suo letto era corto
A Parigi è arrivato molto presto, prima di tanti tennisti. Vuole allenarsi e deve recuperare. Quando è arrivato, però, al Villaggio Olimpico ha trovato una sorpresa, esattamente quando si è accomodato sul suo letto, che era troppo corto. I letti ufficialmente sono lunghi due metri, ma Jarry che è alto 198 centimetri non è della stessa opinione.
Il tennista cileno è stato costretto ad aggiungere un pezzo di cartone per non far cadere i suoi piedi dal letto che gli è stato assegnato nel Villaggio Olimpico. Jarry probabilmente contento non lo era, ma si è organizzato, senza ricorrere a invenzioni in stile MacGyver, con arguzia e intelligenza ha aggiunto un pezzo di cartone ai piedi del suo letto, come ha documentato con una stories sul suo profilo Instagram.