Il dramma di Watrin, il campione belga è recidivo al tumore: “Addio Olimpiadi, devo pensare a vivere”
Julien Watrin non farà parte della nazionale belga alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Il già due volte oro europeo e tre volte campione indoor ha dovuto gettare la spugna di fronte all'ultimo referto medico che attesta una recidiva al tumore ai testicoli per il quale era stato operato solamente quattro mesi fa: "Ho sentito qualcosa di strano, gli esami non sono andati bene. Ora devo pensare alla mia vita, il resto non conta più".
Una notizia devastante è arrivata nelle ultime ore per il 34enne atleta del Belgio che si stava preparando ad affrontare il cammino verso i Giochi olimpici francesi della prossima estate. Watrin è un velocista purosangue, punto di forza della 4×400, la staffetta in cui si è preso in carriera le migliori soddisfazioni: 1 oro mondiale indoor e due bronzi oltre ad altri cinque ori agli Europei, compresi gli indoor. Una carriera che poteva culminare con l'ultimo grande appuntamento dei cinque cerchi ma che è stata interrotta bruscamente. A Watrin è stata diagnosticata una recidiva per il tumore ai testicoli per il quale si era sottoposto a intervento solamente quattro mesi fa e per cui era sotto stretto periodico controllo.
Il classico fulmine a ciel sereno che ha squarciato nuovamente la quotidianità di Watrin: "Ciò che è contraddittorio è che sono in buona forma. Non lo sento, ho continuato anche ad allenarmi, per mio piacere personale. Avevo sentito qualcosa, ma l'ultimo controllo di dicembre era stato superato brillantemente, poi…" Poi, è arrivato l'esito degli esami di qualche settimana fa e la terribile notizia: "4 mesi fa mi era stato consigliato l'intervento chirurgico anche sulla base delle statistiche. Solo nel 15% dei casi c'è una ricaduta" ha confidato al sito belga RTFB.BE. "Così, abbiamo ripreso gli allenamenti in vista delle Olimpiadi, ma ultimamente c'è stato un aumento dei linfonodi e adesso dovrò affrontare la chemio".
Un ciclo di cure che è già iniziato e che gli impedirà di continuare il proprio cammino verso il sogno a cinque cerchi e che durerà non meno di nove settimane, periodo in cui dovrà restare completamente lontano da ogni attività sportiva: "Ho attraversato stati d'animo contrastanti, devo solo pensare alla mia vita: è impossibile programmare altro, tanto meno le Olimpiadi. Solo a settembre mi ero sottoposto ad una operazione, senza dirlo a nessuno, in accordo con il mio team e i miei cari. Ora però è giusto che si sappia".
Olimpiadi addio, carriera probabilmente finita. Ora però la staffetta più importante da vincere: "Ho la fortuna di non essermi dedicato nella vita solo all'atletica. Mi diverto molto anche in altri campi come la musica, la lettura, la filosofia, le scienze e ho la fortuna di essere circondato dall'amore dei mei cari e di persone che mi vogliono bene. Spero di restare con lo stesso spirito positivo anche quando il mio corpo sarà alterato dalle cure invasive" ha concluso sempre a RTFB.BE. "La prognosi dopotutto è buona: ci sono esempi di altri atleti che sono ritornati ad alti livelli dopo questo tipo di problemi. La cosa più importante è che ho meno paura della prima volta, ho scacciato tutti i pensieri negativi dalla mia mente".