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Il dramma di Athing Mu, la campionessa olimpica degli 800 cade nelle qualifiche per Parigi: è fuori

Athing Mu non potrà difendere il suo titolo olimpico vinto a Tokyo negli 800 metri: la 22enne americana è drammaticamente caduta stanotte nella finale dei Trials, arrivando ultima in lacrime. Non c’è appello possibile, è la crudele legge delle selezioni olimpiche statunitensi.
A cura di Paolo Fiorenza
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I Trials di atletica leggera statunitensi – ovvero le selezioni inappellabili per stabilire chi deve andare alle Olimpiadi – sono da sempre caratterizzati da grande spietatezza: chiunque tu sia, campione uscente o primatista mondiale o detentore del miglior risultato stagionale, se quel giorno non sei al meglio oppure vieni colpito dalla sfortuna, non c'è niente da fare, ai Giochi ci andrà qualcun altro. È esattamente quello che è successo stanotte durante la finale degli 800 metri femminili, quando la campionessa in carica di Tokyo, Athing Mu, è clamorosamente caduta nel corso del primo giro, non riuscendo poi a recuperare e tagliando il traguardo in lacrime.

Athing Mu cade durante la finale degli 800 metri ai Trials

Un vero dramma sportivo quello della 22enne del New Jersey, che mentre cercava di portarsi all'interno è incespicata in un'altra concorrente ed è rovinosamente caduta sulla pista. Rialzatasi subito, la Mu ha capito che comunque non ce l'avrebbe fatta a colmare il gap col resto del gruppo e ben presto ha mollato, arrivando al traguardo parecchio staccata, per onor di partecipazione e orgoglio della campionessa. Il suo volto disperato e il pianto inarrestabile sono diventati la copertina della giornata, oscurando la vittoria di Nia Akins in 1'57"36. L'ordine d'arrivo ha visto Allie Wilson classificarsi seconda in 1'58"32 e Juliette Whittaker terza in 1'58"45. Saranno loro tre a rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Parigi.

La 22enne campionessa di Tokyo non potrà difendere il suo titolo a Parigi

Athing Mu è arrivata ultima con il tempo di 2'19"69, avendo nella testa e nel cuore una tempesta di sentimenti ben comprensibile, visto il sogno sfumato per qualcosa non dipendente da lei. I Trials di Eugene hanno segnato il debutto della giovane statunitense nel 2024: non gareggiava dal settembre scorso, a causa di un problema al tendine del ginocchio. Alle Olimpiadi di tre anni fa, la Mu divenne la prima donna americana a vincere una medaglia d'oro olimpica negli 800 metri da quando Madeline Manning trionfò ai Giochi di Città del Messico del 1968. Un titolo che non potrà difendere a Parigi tra poco più di un mese.

"Non importa chi sei – aveva detto Ato Boldon prima dei Trials – Il dramma è garantito. Quella americana è la squadra più difficile al mondo da selezionare". Parole profetiche, ma non era difficile ipotizzare che a Eugene ci sarebbe stata qualche clamorosa sorpresa.

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