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Il dramma della moglie dell’ex campione di pallamano: registra le percosse ma è tutto inutile

Dopo 5 anni di abusi domestici Klara, la moglie dell’ex nazionale croato Denis Buntic, ha denunciato il marito registrando l’audio dell’ultima violenza ma non è servito a nulla: “Ha amici potenti, è stato rilasciato dopo solo 48 ore. Ho paura per me e mio figlio”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ex nazionale croato di pallamano, Denis Buntic, è stato denunciato dalla propria moglie, Klara, a eseguito dell'ennesimo atto di violenza domestica che ha dovuto subire. Per essere creduta ha dovuto registrare le percosse, per farle ascoltare alla Polizia ed essere creduta. Fermato dalle forze dell'ordine, Buntic è stato rilasciato dal tribunale qualche ora dopo: "Ha amici potenti" ha spiegato la moglie, "ora beve tranquillamente un caffè a 100 metri da me e mio figlio, ho bisogno di protezione".

Una storia oltre all'assurdo, fatta di violenza tra le mura di casa, da parte di un marito alcolizzato nei confronti della propria consorte, in presenza del piccolo figlio di soli 9 mesi. Una storia che Klara, la vittima delle percosse che sta subendo da cinque anni, ha potuto denunciare solamente a seguito di una registrazione effettuata sul proprio cellulare in occasione dell'ultimo maltrattamento subito. "Non è stata mai mia intenzione divulgare quegli audio" ha spiegato la donna al portale croato Jutarnji.hr che ha raccolto la testimonianza e ascoltato il sonoro. "Ma ora è la mia ultima possibilità: è già a piede libero, ha una restrizione nei miei confronti ma temo per me e mio figlio".

Una storia straziante, che dura da cinque lunghissimi anni e che rischia di non vedere alcuna positiva conclusione per Klara e suo figlio. Le tante testimonianze rilasciate dalla donna raccontano di una realtà allucinante, un inferno dalla quale sta faticando a uscire. "Non ho fatto una registrazione per pubblicarla sui media ma volevo avere delle prove, sapevo che non avrei mai avuto testimoni, che sarebbe stata la mia parola contro la sua. Credevo che le autorità sentendo la registrazione sarebbero intervenute ma è stato rilasciato meno di 48 ore dopo!"

Nell'audio registrato da Klara, si legge su Jutarnji.hr, si sente un uomo che picchia una donna con mani e oggetti, mentre la stessa lo implora di fermarsi, dicendo ripetutamente "Non lo merito". Poi, l'uomo che la sta prendendo a pugni cerca di costringerla a uscire di casa e le grida "Ti ammazzo". "Quel giorno aveva bevuto molto e fatto uso di droga, sapevo che poteva anche uccidermi. Mi ha continuato a picchiare con calci e pugni" ha ricordato Klara. Un'altra prova schiacciante che però non è bastata a mettere Denis Buntic dietro le sbarre e tutelare la vita di Klara e di suo figlio. E qui, la seconda parte di una vicenda dai contorni sempre più foschi.

A seguito della denuncia della donna, è stata fatta anche una perquisizione nell'abitazione ed è stato trovato un vero e proprio arsenale, nascosto sotto il letto: fucili Kalasnikhov, pistole, esplosivi. Tutto materiale illegale, sequestrato. Ma anche questo elemento non ha permesso il fermo immediato di Buntic: è stato portato davanti al tribunale della città di Ljubusko, dove, a quanto pare, sua madre, avvocato, lavora da decenni e ha provveduto a evitare l'incarcerazione: "Quante possibilità c'erano che il tribunale fosse obiettivo? Questo caso non avrebbe dovuto essere trasferito ad un altro tribunale?" ha invocato Klara. "Quando ho visto che lo avevano lasciato andare, mi hanno ceduto le gambe".

L'incubo infatti è tutt'altro che finito: Denis Buntic è tornato subito libero a fronte di un mero ordine restrittivo da parte del tribunale per non avvicinarsi alla propria abitazione dove vivono Klara e il figlio. Ma a fronte di quanto accaduto fino ad oggi, il rischio che la situazione possa precipitare da un momento all'altro è drammaticamente reale.

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