Il disperato appello di Zakia bloccata a Kabul dai talebani: “Aiutatemi ad andare alle Paralimpiadi”
Dopo la conquista da parte dei talebani l'Afghanistan non gareggerà alle Paralimpiadi in programma dal 24 agosto al 5 settembre a Tokyo. La piccola spedizione afgana non è stata in grado di lasciare Kabul e dunque non potrà prendere parte alla ai Giochi Olimpici riservati agli atleti con disabilità. Nessuno dei due atleti è stato in grado di prendere il volo di linea per lasciare l'Afghanistan per arrivare quest'oggi in Giappone come precedentemente previsto. Spezzato dunque il sogno del lanciatore del disco Hossain Rasouli e soprattutto quello della lottatrice di taekwondo Zakia Khudadadi che dopo aver conquistato le luci della ribalta nel 2016 essendo la prima afgana a partecipare al campionato di Para-Taekwondo tenutosi in Egitto era adesso destinata a diventare la prima donna del suo paese a partecipare alle Paralimpiadi.
Ad annunciare il forfait della squadra dell'Afghanistan alle Paralimpiadi di Tokyo è stato il capomissione del comitato paralimpico afgano Arian Sadiqi che si è fatto anche portavoce del disperato appello al mondo della taekwondoka Zakia Khudadadi: "Non lasciate che i talebani mi tolgano i diritti fondamentali – le parole utilizzate nell'incipit dell'accorata supplica dall'atleta 23enne –. Ho ancora fiducia, vi prego: aiutatemi a partecipare. È il mio sogno, ho lottato 5 anni per arrivarci".
Dopo aver letto il disperato grido d'aiuto di Zakia, il capomissione Arian Sadiqi ai microfoni di Al Jazeera ha aggiunto: "È terrorizzata dall'uscire di casa. Il nostro appello è rivolto a qualunque Paese possa essere in grado di aiutare i nostri due atleti e i loro allenatori ad arrivare a Tokyo per le Paralimpiadi".
Come spiegato in precedenza dallo stesso capomissione del comitato paralimpico afgano la partecipazione di Zakia Khudadadi alle Paralimpiadi di Tokyo la renderebbe un modello da seguire per il resto delle donne del Paese e sarebbe un segnale importante contro i talebani che in precedenza, quando hanno "governato" l'Afghanistan, vietavano agli atleti, specialmente alle donne, di partecipare alle manifestazioni sportive e competere tra di loro.