Il destino tragico del Sudafrica campione del mondo di rugby: è morto il quinto giocatore
Erano in 15 in campo quel 24 giugno del 1995, nella finale dei Mondiali di rugby che si giocò in Sudafrica e che fu vinta dai padroni di casa sulla Nuova Zelanda per 15-12. Di quei 15 giocatori sudafricani ne sono morti ben 5 in maniera prematura, stessa sorte toccata all'allenatore di quella squadra mitica. L'ultimo in ordine di tempo ad andarsene un paio di giorni fa è stato Hannes Strydom, morto a 58 anni in un incidente stradale. Nel mondo anglosassone hanno parlato di ‘maledizione' per raccontare la vicenda, la cui eco è accresciuta dall'aura di leggenda che circonda quell'edizione dei Mondiali e il successo del Sudafrica.
La finale vinta sulla Nuova Zelanda fu giocata davanti all'allora neoeletto presidente Nelson Mandela, che consegnò il trofeo al capitano Francois Pienaar: fu un momento di pacificazione dopo quasi mezzo secolo di Apartheid, lo spartiacque tra un prima e un dopo nell'idem sentire del Sudafrica. La storia di quella Coppa del Mondo, con tutti i suoi annessi sociali e politici, avrebbe poi ispirato un romanzo di John Carlin, ‘Ama il tuo nemico', pubblicato nel 2008, e un famoso film tratto dal libro, ‘Invictus', diretto da Clint Eastwood e uscito nei cinema l'anno dopo.
Strydom è morto domenica tra i rottami di un terribile incidente automobilistico su un'autostrada sudafricana. Con lui è scomparso un terzo della formazione titolare degli Springboks che trionfò all'Ellis Park di Johannesburg davanti a Mandela. Cinque giocatori, oltre all'allenatore: tutti morti prima dei 60 anni di età. Il primo a mancare è stato il tecnico della squadra, Kitch Christie, morto nel 1998 di leucemia a 58 anni, seguito nel 2010 dal flanker Ruben Kruger, che a 39 anni si è arreso ad un tumore al cervello.
Nel 2017 uno dei migliori mediani di mischia di sempre, Joost van der Westhuizen, è morto a 49 anni a causa della sclerosi laterale amiotrofica, poi nel 2019 è toccato all'ala Chester Williams, anche lui 49enne. Williams era l'unico giocatore nero in quella squadra: mantenutosi in ottima forma dopo il ritiro, è stato stroncato da un attacco di cuore. Due mesi prima era stato James Small a crollare all'improvviso mentre si trovava in un bar: portato d'urgenza in ospedale, è stato dichiarato morto per una malattia cardiaca. Due giorni fa infine è toccato a Strydom, 21 volte nazionale tra il 1993 e il 1997, la cui morte tragica ha riportato sulle prime pagine la ‘maledizione' di quel Sudafrica leggendario.
La storia della finale dei Mondiali del 1995 è resa ancora più dolorosa dal fatto che nelle file della Nuova Zelanda – quel giorno uscita sconfitta – giocava Jonah Lomu, ritenuto uno dei migliori rugbisti di sempre: il gigante buono morì appena 40enne per una malattia ai reni nel 2015. La sua visita in Sudafrica a van der Westhuizen – già duramente colpito dalla SLA e che sarebbe morto 15 mesi dopo di lui – è una delle cose più commoventi cui ci sia mai stato dato assistere. Il rispetto e l'affetto tra i due antichi avversari, leggende di Nuova Zelanda e Sudafrica, è qualcosa che piega il cuore e nobilita la parola sport nella sua accezione più pura. Qui sotto il video di quell'incontro emozionante.