Il desiderio della mamma di Desalu: “Vederlo sposato, così posso tornare in Africa a riposarmi”
Fausto Desalu è una delle quattro frecce tricolori che hanno inorgoglito l'Italia con la meravigliosa vittoria nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo. Un ragazzo lombardo – nato vicino Mantova – che ha dovuto attendere il compimento dei 18 anni di età per poter diventare italiano e difendere i colori azzurri nelle competizioni internazionali, essendo figlio di genitori nigeriani immigrati nel nostro Paese prima che nascesse.
La madre del velocista 27enne aveva commosso tutti con la sua rinuncia a comparire in diretta tv nel giorno del trionfo del figlio, dovendo lavorare come badante in casa altrui. Dopo qualche ora è arrivato il ringraziamento altrettanto toccante del ragazzo: "Adesso finalmente posso sdebitarmi perché se lo merita, quando sei piccolo alcune cose non le capisci. Poi quando cominci a diventare grande ed entri nel mondo del lavoro, capisci i sacrifici che ha fatto e tutti i no che ti diceva. Non perché magari non ti voleva bene o per altro. Lo diceva perché c'erano altre priorità e ora le ho capite finalmente. Posso solo dirle grazie, perché mi ha insegnato comunque il valore del sacrificio, del lavoro duro e finalmente ho raggiunto un risultato importante grazie a questi valori".
Parole cui mamma Veronica risponde con fierezza semplice e dignitosa sul Corriere della Sera: "Innanzitutto gli ho insegnato il rispetto. Siamo stranieri, immigrati in un'altra terra. E poi gli ho fatto capire che si possono spendere solo i soldi che guadagna, che le scarpe si cambiano solo quando quelle vecchie si rompono". Eccoli, quei "no" cui si riferiva Faustino. La signora Desalu riavvolge il nastro degli ultimi 30 anni, quando senza conoscere una parola di italiano arrivò nel nostro Paese: "Sono venuta in Italia al seguito di mio marito, che cercava una vita migliore per tutti noi. Avevo già una figlia, che oggi ha 31 anni e vive in Africa, qui è nato Fausto ma due anni dopo suo padre ci ha mollati tutti di colpo ed è tornato in Nigeria. Sono stati momenti difficili. Ho raccolto pomodori, lavorato nei caseifici come operaia e ancora in una casa di riposo".
Adesso la madre del ragazzo mantovano ha il desiderio di vederlo sistemato, come si diceva una volta: "Vorrei chiedere a mio figlio di fare una famiglia e darmi un nipote, vedere lui che si sposa. Quando avrò visto mio nipote, potrò andare a riposarmi in Africa".