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Il 2021 è stato l’anno più incredibile nella storia dello sport italiano. E non finisce qui

Abbiamo vissuto l’anno sportivamente più incredibile della nostra storia. E sono già arrivate le vittorie che ci lasciano intravedere un futuro brillante.
A cura di Jvan Sica
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Raccontare il 2021 sportivo è diventato ormai complicato per tanti motivi. C’è talmente tanta roba da ricordare che ripercorrere cronologicamente le vittorie porterebbe solo a formare un listone lunghissimo di nomi e date. Due premesse però sono d’obbligo, altrimenti i posteri avranno una sbagliata percezione di questo anno strepitoso. La prima riguarda il fatto che il 2021 era iniziato male e per male intendo davvero in maniera pessima da un punto di vista sportivo.

Le squadre italiane di club hanno fatto il solletico alle grandi nelle coppe internazionali, una più che buona Under 21 viene sbattuta fuori dagli Europei di categoria dal Portogallo subendo cinque reti, la Nazionale di basket femminile su cui puntiamo da anni esce ai quarti degli Europei contro la Svezia e soprattutto nei Mondiali di sci alpino disputati a Cortina d’Ampezzo la Nazionale ha una sfortuna colossale. Paris quarto e Innerhofer sesto in Discesa, Paris ancora quinto in SuperG, Vinatzer quarto in Slalom, Tonetti settimo in Combinata, De Aliprandini quinto in Parallelo, anche se vince una fantastica medaglia d’argento in Gigante. E se con gli uomini piangiamo, con le donne lacrimiamo a più non posso con il solo oro di Bassino nel Parallelo quando noi avevamo la squadra migliore al mondo (Goggia infortunata non ha partecipato).

Insomma l’anno si era messo molto male ma poi un piccolo evento, uno di quelli che cambiano il corso della storia accade e pochissimi ancora oggi lo sottolineano. Vinciamo gli Europei di Softball dopo che la squadra si era già qualificata alle Olimpiadi. Accadeva il 3 luglio, otto giorni dopo c’era la finale degli Europei di calcio e niente ormai sarebbe stato più come prima.

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Le vittorie impronosticabili

Dopo la doppia premessa per i posteri, iniziamo con la divisione degli eventi. Nella prima casella vanno le vittorie folli, quelle assurde, quelle che non avrebbe pronosticato nemmeno il più patriota di tutti. Sicuramente la vittoria degli Europei di calcio rientra in questa categoria. Chi ha giugno avrebbe mai pensato che con la squadra fatta in buona parte di calciatori che avevano fallito l’approdo a Russia 2018 e altri che giocavano in squadre nemmeno qualificate per le competizioni internazionali avremmo vinto gli Europei? Una percentuale infinitesimale a cui dovremmo chiedere molto altro sul nostro futuro. Insieme agli Europei le altre due vittorie senza senso del 2021 sono quella di Jacobs sui 100 metri e quella della 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo. Non che Jacobs non avesse fatto un percorso di crescita in questi anni, arrivando sempre nel 2021 al titolo continentale dei 60 indoor con una finale da urlo, ma è per il peso storico delle due vittorie che non sembra avere senso. L’uomo più veloce del mondo è italiano. La squadra più veloce al mondo è l’Italia. Fa quasi ridere.

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I successi inattesi

Passiamo a una seconda categoria, le vittorie inaspettate, ma non con quel gradiente di assurdità che hanno le prime di cui abbiamo parlato. Qui vi rientrano i due ori della marcia, soprattutto quello di Massimo Stano nella 20km, gli Europei del volley maschile, perché prima collassiamo alle Olimpiadi uscendo ai quarti contro l’Argentina, poi cambiamo coach e giocatori, ci affidiamo ai giovani e vinciamo gli Europei in Polonia. Inaspettato credo sia l’aggettivo giusto. Poi qui ci dobbiamo mettere anche la Parigi-Roubaix di Sonny Colbrelli, vinta nel fango e dopo le fatiche di una carriera che poteva essere anche più gloriosa e infine il miracolo della Nazionale di basket maschile, che prima vince il preolimpico in Serbia nella finale contro la Serbia, poi va alle Olimpiadi e arriva ai quarti, facendo paura anche alla Francia che raggiunge poi la finale. Pensavamo di avere una squadra terribile e mal assortita e invece Meo Sacchetti, come Mancini, ha creato un gruppo straordinario capace di andare oltre i propri limiti.

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"Ma che bello!"

Terza categoria, quella che potremmo etichettare: “Ma che bello!”. Vi rientrano vittorie che fanno bene al cuore e alle storie del nostro sport. Prima quella di Gimbo Tamberi che vince l’oro olimpico dopo che si era infortunato poco prima di Rio 2016 quando era al massimo della forma. Altra bella storia quella di Federica Cesarini e Valentina Rodini, oro nel 2 di coppia pesi leggeri del canottaggio a Tokyo. Sono due ragazze favolose, cresciute regata dopo regata a regalarci la prima medaglia della storia nel canottaggio femminile. Molto bello l’argento di Luca De Aliprandini nel Gigante del Mondiale di Cortina, che gli ha aperto la strada per una stagione, quella che stiamo vivendo, in cui Luca ormai è sempre in lizza per il podio, l’altro argento di Gigi Samele nella sciabola maschile, fermato solo dal mostro ungherese Áron Szilágyi, al terzo oro olimpico individuale consecutivo e per finire la finale di Wimbledon raggiunta da Matteo Berrettini. Anche lui aveva di fronte un mostro, Novak Djokovic, al quale si è arreso, ma anche lui fin da subito lo affronterà di nuovo per batterlo.

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Giusto così

Passiamo poi alla categoria “Giusto così”, ovvero quelle vittorie che dovevano esserci per certificare un talento e una forza riconosciute da tutti. Qui ci deve andare la vittoria nel NACRA olimpica di Caterina Banti e Ruggero Tita, da anni padroni della specialità, l’oro di Luigi Busà nel karate per la prima volta alle Olimpiadi, specialità Kumite 75 kg. Aveva un solo avversario Luigi, l’azero Rafael Ağayev, battuto in finale. C’è anche l’argento di Vanessa Ferrari, finalmente premiata per il suo incredibile percorso con una medaglia olimpica tanto sospirata nel corpo libero, il mondiale di Elisa Balsamo nella corsa in linea di ciclismo, per sottolineare che le giovani azzurre stanno per diventare il meglio che il ciclismo mondiale può presentare e infine la vittoria degli Europei della squadra di volley femminile. Abbiamo una squadra eccezionale, eppure siamo andate in tilt alle Olimpiadi, uscendo ai quarti contro la Serbia, che ci ha sempre battuto negli ultimi anni. La finale degli Europei la giochiamo proprio a Belgrado e le battiamo. Giusto (e ancora più bello) così.

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Occhi sul futuro

Infine tre momenti sportivi che ci aprono le porte del futuro. Abbiamo vinto il medagliere degli Europei Under 23 di atletica leggera. E abbiamo visto quanto l’atletica leggera dica del benessere sportivo di un Paese e abbiamo visto un futuro radioso in Coppa Davis alla fine dell’anno. Jannik Sinner ha vinto tutti i singolari che ha disputato, facendoci sfiorare la final four senza Berrettini infortunato. Con due campioni così mettere nel mirino l’Insalatiera è un obbligo. Infine basta vedere come nuota Thomas Ceccon per immaginare le medaglie future.

Sono troppe le altre vittorie, medaglie, belle prestazioni che non possiamo inserire per limiti di sopportazione di ogni lettore. Facciamo così, aggiorniamoci al prossimo anno con un elenco magari ancora più lungo. Di sicuro nessuno ne sarà scontento.

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