“Ho scritto a Tortu per puntualizzare la situazione”: Jacobs racconta la fine della storia
Molto si è detto sulla rivalità esplosa alle Olimpiadi tra Marcell Jacobs e Filippo Tortu, tra complimenti non fatti, saluti non dati ed un rapporto di forze tra i due che si è invertito rispetto agli anni scorsi. Ora è Jacobs il più veloce – non solo di Tortu ma dell'intero pianeta, come certificato dalla finale olimpica vinta nei 100 metri – e se da un lato il ragazzo sardo sembra soffrire un po' il passaggio di consegne, dall'altro il velocista nato ad El Paso non fa nulla per nascondere che adesso vuole essere lui l'ultimo staffettista dell'Italia, ovvero l'uomo che si prende la luce dei riflettori sulla linea del traguardo.
Il responsabile della velocità azzurra Filippo Di Mulo ha tuttavia escluso che venga cambiata la sequenza dei frazionisti, spiegando che Jacobs continuerà a correre in seconda proprio perché è il più veloce: "Lì si fa la differenza per l'oro visto che si percorrono più metri. Per questa ragione ha più senso sfruttare l'atleta più forte". Dal canto suo il 27enne di Desenzano ha voluto mettere la parola fine alla vicenda, raccontando cosa è accaduto qualche settimana fa poco prima del GP d'Italia, in occasione della presenza contemporanea dei medagliati olimpici.
"Proprio alla vigilia di Monza, dove ci saremmo visti per la prima volta dopo l’Olimpiade, ho scritto a Tortu – ha raccontato Jacobs a Sportweek – Ci tenevo a parlare con lui di alcune cose e di certe frasi che mi sono state attribuite. Al sabato, con gli altri olimpionici, siamo stati a cena insieme. Ho voluto puntualizzare la situazione. Anche riguardo alla staffetta e all’ultima frazione. Gli ho detto che è ovvio che, come a tutti, mi piacerebbe correrla. Premesso questo, mai e poi mai mi permetterei di provare a imporre la mia volontà. Tra noi c’è una sana e ovvia rivalità sportiva. Fuori, però, anche al di là degli obiettivi comuni con la 4×100, continueremo a stimarci e a rispettarci".
Parole che riecheggiano quelle pronunciate qualche giorno fa da Tortu ai microfoni di Rai Radio 1: "Con Jacobs c’è rivalità a livello sportivo come è giusto che ci sia, come c’è anche con gli altri ragazzi della staffetta. La rivalità in pista sarebbe strano se non ci fosse, perché tutti e quattro ci alleniamo tutto l’anno per provare a vincere, ma questo non esclude un amicizia che c’è da anni". Dunque avanti insieme più uniti che mai, nell'interesse dell'Italia: l'anno prossimo ci sono Europei e Mondiali di atletica, serve una staffetta coesa come il granito.