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Ha corso una maratona al giorno per beneficenza, dietro la sua impresa si cela un grande dolore

Un fine nobile e una vicenda personale molto dura: Gary McKee, “marathon man”, è il podista di 53 anni che ha completato una maratona al giorno per raccogliere fondi a beneficio di du enti impegnati nelle cure e nella ricerca sul cancro.
A cura di Maurizio De Santis
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Gary McKee ha raccolto 1 milione di sterline in beneficenza correndo una maratona al giorno.
Gary McKee ha raccolto 1 milione di sterline in beneficenza correndo una maratona al giorno.

Gary McKee era molto emozionato quando alla vigilia di Capodanno è giunto al traguardo per l'ultima maratona del 2022, la 365ª dell'anno. Ne ha corsa una al giorno, lo ha fatto incastrandola con i turni alla centrale nucleare di Sellafield, nella contea di Cumbria in Inghilterra. Lo ha fatto non perché è un corridore incallito, dietro la sfida del podista 53enne c'è un motivo che va ben oltre l'ambizione sportiva: ha percorso più di 15 mila chilometri per raccogliere 1 milione di sterline da devolvere a due enti impegnati nelle cure e nella ricerca sul cancro, il Macmillan Cancer Support e il West Cumbria Hospice at Home.

Un angelo in scarpe da runner che nasconde una storia personale molto dolorosa e spiega cosa lo abbia spinto a cimentarsi in quei percorsi quotidiani coperti nonostante le intemperie. Nel 1997 diagnosticarono a suo padre Victor un tumore, morì nel 2005 per l'aggravamento della patologia: da allora ha elaborato il lutto e trovato la forza perché tutto quel dolore non ‘andasse sprecato' e lo ha trasformato in energia vitale preziosa per realizzare la sua impresa.

"Volevo fare qualcosa in sua memoria – ha raccontato McKee al Guardian – e ho pensato che raccogliere contributi per beneficenza fosse il modo migliore". E ha cominciato a macinare chilometri, almeno inizialmente in bicicletta. "La prima cosa che ho fatto è stata un giro attraverso il Brasile, settanta miglia al giorno con temperature di 40°C. Quella mia iniziativa ha avuto successo e mi ha dato lo slancio per andare avanti".

La sagoma di "marathon man" era divenuta un appuntamento fisso: tutti sapevano che, prima o poi, l'avrebbero visto procedere con andatura spedita e passo allenato lungo quella pista ciclabile che un tempo era una linea ferroviaria. Lo attendevano per dargli una fetta di torta e una tazza di tè caldo. "Ho visto nascere agnelli, ho visto pulcini sul sentiero, ho visto andare e venire le oche – così McKee ha descritto quel paesaggio da favola che era intorno a lui -. C'è stata anche neve e gelo sugli alberi… come un paese delle meraviglie invernale, è bellissimo".

Un murales disegnato lungo il tragitto quotidiano gli ha fatto compagnia e ne testimonia il grande consenso che ha alimentato un poco alla volta, dopo aver consumato 20 paia di scarpe e sollecitato le coscienze delle persone con un gesto semplice: correndo. "Sono io contro la strada", è la frase che spiega le sensazioni. Muscoli d'acciaio, quelli che gli hanno permesso di cimentarsi anche nella Three Peaks Challenge (escursione sulle tre vette più alte in ogni paese della Gran Bretagna), e cuore d'oro: non di sole ali sono fatti gli angeli.

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