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Giro d’Italia 2012: De Gendt sulle orme di Pantani, Rodriguez resta in rosa

Il belga partito sulle ultime rampe del Mortirolo vince sullo Stelvio con un’azione strepitosa. Ora è quarto in classifica generale. Rodriguez guadagna poco su Hesjdal in vista della cronometro conclusiva.
A cura di Vincenzo Di Guida
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Il grande ciclismo, quello delle imprese, delle fuga da lontano, torna protagonista nel Giro d’Italia più attendista degli ultimi dieci anni. E’ il belga fiammingo Thomas De Gendt a entusiasmare nella 20/a tappa della corsa rosa con un’azione di classe e coraggio. Un’azione che lo porta a sfiorare la conquista della maglia rosa, lui che all’inizio della tappa era ottavo in classifica generale a 5’ e 40” da Rodriguez. Il belga sale dall'ottavo al quarto posto. Domani la crono che deciderà le sorti del Giro d'Italia 2012.

Sul Mortirolo nel ricordo di Marco Pantani – La montagna del “Pirata”, la salita dove Pantani si rivelò al mondo nel 1994 è percorso in modo quasi mistico dai corridori del Giro. In avanscoperta vanno in quattordici, ma le probabilità che la fuga arrivi al traguardo sono basse, perché sulle ultime rampe del Mortirolo il 26enne De Gendt rompe gli indugi e parte. Lo seguono Neve e Damiano Cunego. Dietro non si muove nessuno, solo Joaquin Rodriguez prova un allungo sul tratto più duro del Mortirolo, ma Hesjedal stronca il tentativo sul nascere. Nei trenta chilometri che portano dalla montagna di Pantani all’attacco dello Stelvio, De Gent trova la collaborazione di un compagno di squadra. Il gruppo maglia rosa è frammentato, le squadre dei grandi non si organizzano e il carico del lavoro se lo prende la Garmin. Il vantaggio dei battistrada si dilata e supera i 5’. De Gendt punta alla maglia rosa.

De Gendt entusiasma, Basso delude ancora – Si sale verso i duemila metri dello Stelvio. De Gendt e Neve partono, Cunegho non ce la fa a seguirli. Dopo tre chilometri di una salita che ne misura più di venti, il belga della Vacansoleil ha un altro passo e stacca anche il capitano dell’Eusketel. Dietro è sempre  un grande Hesjedal a inseguire. La tappa di trasforma in una cronoscalata, perché nessuno dei presunti grandi del Giro ha nelle gambe la forza per fare la differenza. A due chilometri dalla vetta dello Stelvio, Hesjedal aumenta considerevolmente il ritmo e il primo a farne le spese è Ivan Basso. Insieme al canadese restano la maglia rosa Rodriguez e Scarponi. Davanti si celebra l’impresa di De Gendt, che vince alla grande la 20/a tappa trionfando sulla cima Coppi. Occhio al cronometro per misurare i distacchi. Intanto, Scarponi rompe gli indugi e due chilometri dall’arrivo lascia sulle ruote il duo Hesjedal-Rodriguez. Non è uno scatto decisivo perché Purito Rodriguez prova (forse troppo tardi) a staccare Hesjedal, e ci riesce. Scarponi è ripreso dallo spagnolo che recupera sul belga e chiude al quarto posto a 3’ e 23”. Davanti a lui un coraggioso Cunego chiude al secondo posto a 55”. Terzo arriva Neve a 2’ e 50”. Rodriguez guadagna 22 “ su Hesjedal. Molto più indietro un deludente Ivan Basso (5’ e 04”).

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