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Giorgio Malan, Re italiano del pentathlon: “A Parigi 2024 per divertirmi, dopo sarà tutto diverso”

Giorgio Malan si è preso l’oro nel pentathlon moderno agli European Games 2023 e ha staccato il pass per le Olimpiadi 2024: a Fanpage.it ha raccontato il suo incontro con questo sport e le sue sensazioni in vista di Parigi.
A cura di Vito Lamorte
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"In questa gara si sono realizzati due sogni". Giorgio Malan ha conquistato la medaglia d'oro nel pentathlon moderno agli European Games 2023 e ha staccato il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. L’atleta torinese si è messo alle spalle il britannico Joseph Choong, campione olimpico e mondiale, e l’ungherese Csaba Bohm con una prestazione favolosa, ritagliandosi un importante spazio nella vetrina della bella campagna europea della rappresentativa italiana.

L’atleta delle Fiamme Azzurre non è solo un emergente ma è il riferimento al maschile del pentathlon moderno: Malan un anno fa in Coppa del Mondo aveva conquistato la medaglia di bronzo proprio alle spalle dei due che ha preceduto a Cracovia. Un percorso di crescita che fa ben sperare in vista dei Giochi del prossimo anno: "È molto importante perché i miei avversari sono molto forti ma vuol dire che sono più consapevole della mia forza".

Ora lo sguardo di Malan è tutto verso Parigi: "Andrò lì per divertirmi e per fare il meglio possibile, come faccio sempre, poi vedremo il risultato“.

A Fanpage.it Giorgio Malan ha parlato della sua vittoria agli European Games, delle sensazioni in vista di Parigi 2024 e del pentathlon che vivrà un cambiamento radicale dopo le Olimpiadi.

Cosa vuol dire vincere l’oro continentale?
“Per me vuol dire tanto, perché sono riuscito finora a vincere tutte le categorie giovanili (U17, U19 e U22) e mi mancava quello senior in un anno molto difficile come quello preolimpico in cui tutti cercano la qualificazione per i Giochi. Per me vuol dire veramente tanto e in questa gara si sono realizzati due sogni“.

Lo scorso anno bronzo nella Coppa del Mondo di pentathlon moderno dietro l’inglese Chong e l’ungherese Bohm: a Cracovia si è preso il gradino più alto del podio proprio davanti a loro. Cosa vuol dire nel suo percorso di crescita?
“È molto importante perché i miei avversari sono molto forti ma vuol dire che sono più consapevole della mia forza e questo mi ha permesso di arrivare davanti. Il pentathlon è uno sport complesso perché ogni gara fa storia a sé vista anche la differenza tra una disciplina e l’altra, ma mi sono dimostrato all’altezza e sono super contento di quello che ho fatto".

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Come si arriva a eleggere il pentathlon come sport preferito?
“Per me è stata quasi una cosa obbligatoria e allo stesso tempo naturale visto che fin da piccolo facevo tanti sport. Mi è sempre stato difficile sceglierne uno tra karatè, nuoto, sci… poi all’età di 8-9 anni il mio allenatore, che mi segue tuttora, mi ha proposto il pentathlon e da lì ho iniziato e non ho più smesso“.

Quali sono i suoi punti di forza e dove crede di dover migliorare?
"Negli sport fisici ho una consapevolezza maggiore mentre un punto su cui voglio migliorare è la costanza, per quanto riguarda la scherma soprattutto".

Come si arriva al top, fisicamente e mentalmente, agli appuntamenti più importanti con uno sport multidisciplinare?
“Sicuramente c’è una componente fisica, che viene richiesta soprattuto nello sport e nel nuoto; e poi mentale-tecnica, che si sviluppa nella scherma, nel tiro e nell’equitazione. Quando punti ad un obiettivo durante la stagione tutto il lavoro si incentra su quell’appuntamento e su quel periodo. Questa è la parte già facile, per me. Da punto di vista mentale è tutta un’altra questione perché bisogna avere una solidità e una serenità anche durante gli allenamenti nell’avvicinamento all’evento: sicuramente l’esperienza aiuta ma bisogna lavorare sempre bene su quest’aspetto. Poi non bisogna trascurare il fatto che bisogna divertirsi e amare quello che si fa, la pressione a volte può giocare brutti scherzi e bisogna sempre gestirla al meglio".

Dopo Parigi 2024 verrà eliminata l’equitazione e introdotta una prova di corsa ad ostacoli: cosa pensa di questo cambiamento?
“È un po’ un peccato e l’unica cosa certa è che il pentathlon moderno da come lo conosciamo verrà snaturato. Lo sport che ho conosciuto e mi sono innamorato cesserà di esistere ed inizierà un nuovo sport. Mi dispiace ed è un peccato. Adesso vedremo come sarà questa nuova disciplina e come la inseriranno. Si parla di una OCR, corsa di velocità ad ostacoli ma non è ancora del tutto chiaro. Vedremo”.

È studente di Economia e Management alla Luiss: come mai ha scelto questo campo?
“Dopo aver chiuso con lo sport vorrò fare altro e le porte che mi apre un percorso di studi come questo sono molto interessanti. “.

Il pensiero di Malan è già a Parigi? Come si preparerà in quest’anno per essere pronto ai Giochi?
“Sarà la mia prima e quindi capirò man mano. Andrò lì per divertirmi e per dare il 100%. È una gara molto importante ma di base è una gara, quindi andrò lì per fare il meglio possibile come faccio sempre. E poi vedremo il risultato“.

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