Finale dei Mondiali di pallamano, ultimo minuto: fanno segnare un avversario e poi lo abbracciano
L'era della Danimarca nella pallamano continua: gli scandinavi hanno vinto domenica il loro quarto Mondiale consecutivo, dominando in finale la Croazia, battuta 32-26. Una gara che è apparsa indirizzata fin dal primo tempo e che poi non ha avuto storia nella seconda frazione, nell'arena gremita di Baerum, in Norvegia. La partita è stata nobilitata da un gesto bellissimo nel finale del match, quando la Danimarca – ormai sicura della vittoria – ha reso omaggio al capitano della Croazia, Domagoj Duvnjak, consentendogli di segnare l'ultimo gol pochi istanti prima della fine, nel suo addio alla nazionale all'età di 36 anni.
Duvnjak è una leggenda di questo sport, ha indossato la maglia della sua nazionale per 20 anni, ininterrottamente dal 2006, segnando centinaia di gol: non ha mai vinto un titolo, ma ha nel suo palmarès nove medaglie, cinque argenti e quattro bronzi, tra Mondiali, Europei e Olimpiadi.
La Danimarca si ferma e fa segnare il campione croato alla sua ultima gara in nazionale
Domenica sera mancavano dieci secondi al termine della finale, quando la palla è arrivata tra le mani del campione croato. A quel punto il danese Mensah Larsen lo ha invitato ad avvicinarsi alla porta con l'approvazione dei suoi compagni di squadra, che sono rimasti immobili mentre già in panchina si festeggiava il quarto trionfo di fila. Il portiere scandinavo Green ha fatto la statua e Domagoj ha segnato facilmente il suo ultimo gol per la Croazia, probabilmente il più facile di tutta la sua lunga carriera.
Poi Duvnjak ha abbracciato il portiere avversario, ripetendo il gesto con Mensah e tutti gli altri giocatori danesi, inizialmente più interessati ad applaudire la stella croata che a celebrare la vittoria del campionato mondiale. Del resto due giocatori della nazionale scandinava giocano assieme a Duvnjak in Germania, nel Kiel, mentre altri dieci sono suoi rivali in Bundesliga militando in altri club tedeschi. Una conclusione di Mondiali davvero bellissima, all'insegna dello sport e del fairplay più autentico, mentre il pubblico applaudiva tutto in piedi.