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Fantastica Larissa Iapichino, è argento nel salto in lungo agli Europei di Atletica: vola a 6.94 metri

Ultimo salto decisivo per Iapichino: conquista l’argento nel salto in lungo femminile e regala la 22ª medaglia all’Italia agli Europei di Atletica. “Ho avuto ansia, avevo i crampi”. E mamma Fiona May si commuove, l’abbraccio e le lacrime per la figlia. “Mi ha detto: sii fiera e goditela, una medaglia non è mai scontata”.
A cura di Maurizio De Santis
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Bravissima Larissa Iapichino, conquista l'argento nel salto in lungo femminile agli Europei di Atletica di Roma e regala il 22° trofeo all'Italia. La saltatrice azzurra ha dato tutto nell'ultima prova, che s'è rivelata decisiva grazie alla misura di 6.94. Quota a cui è arrivata poco alla volta, migliorando progressivamente e piazzandosi alle spalle di una irraggiungibile Mihaila Mihambo (oro con 7.22). Il bronzo è andato alla portoghese De Sousa con 6.91.

Un centimetro alla volta. È così che Iapichino ha confezionato un podio che s'è rivelato certezza quando Assani non ce l'ha fatta a spingersi oltre la distanza dell'italiana. Larissa, forte di un personale stagionale di 6.86, era nella lista delle favorite ma sapeva che avrebbe dovuto sfiorare la perfezione per alzare le braccia al cielo all'Olimpico. L'avvio è stato incoraggiante con un ottimo 6.82 poi ha ha migliorato la performance di 2 centimetri illuminando il tabellone su 6.84 e restando seconda alle spalle della portoghese De Sousa (6.87).

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Terza prova nulla per aver pestato l'asse di battuta di pochissimo ma l'italiana non molla anche se la tedesca Mihambo prende il largo scavando nella sabbia il solco di 7.22 che le vale l'oro. Al quarto balzo Iapichino si migliora di 2 cm e sale 6.86. Non le basta ancora per arrivare a medaglia ma è all'ultimo assalto che fa l'impresa: il 6.91 non vale ancora l'argento, serve un ultimo sforzo. Il volo a 6.94 è stupendo.

Di madre in figlia. Il valore della prestazione e del risultato ottenuto da Iapichino è anche in un dato statistico molto particolare, che la riguarda direttamente. L'Italia è salita di nuovo sul podio europeo nel salto in lungo femminile 16 anni dopo l'argento infilato al collo da mamma Fiona May. Accadde nell'edizione continentale di Budapest nel 1998: anche allora a salire sul gradino più alto fu un'atleta tedesca, l'olimpionica di Barcellona 1992, Heike Drechsler.

L'abbraccio e le lacrime di mamma Fiona. In diretta tv il pianto per la commozione della madre che stringe a sé la figlia è stato bellissimo, un momento di grande umanità. "Mamma era un po' agitata – ha spiegato Larissa -. Mi ha detto: sii fiera di te e goditi questo momento perché una medaglia non è mai scontata".

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La soddisfazione dopo la paura. "Sono riuscita a tirar fuori il meglio di me, questo è un argento bellissimo anche perché conquistato in casa – le parole a caldo di Iapichino -. Ho iniziato con un po’ di crampi, forse dovuti al sistema nervoso perché ero tanto attiva oggi. Volevo regalare qualcosa di magico anche io a questa magnifica Roma. Mi sono spaventata all’inizio, ma sono riuscita a gestirmi e ho tirato sempre fuori qualcosa in più. È stata la miglior finale della carriera ma non mi accontento e penso già al futuro".

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